Maggiore: in rodaggio ma con dati confortanti

Il primo semestre dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica? «Una fase di rodaggio» (anche grazie al congelamento delle sanzioni per errori formali), in cui si stanno compiendo «passi in avanti sotto il profilo giuridico e tecnologico», a partire dal lavoro col Garante privacy per rendere il sistema «compatibile» con «il trattamento che l’Autorità ci ha richiesto». Così il direttore delle Entrate Antonino Maggiore, ieri al forum Cndcec sulla fattura elettronica; occasione servita per elencare le prime cifre (definite «confortanti»), ossia «34 milioni di fatture emesse da 663.000 operatori» pari a «34,7 miliardi di imponibile, con imposte per 4,3 miliardi», mentre «sta diminuendo la percentuale di scarto, dal 7% al 5,6%» (si veda ItaliaOggi di ieri), così come «sta migliorando la dimestichezza degli utenti a confrontarsi col nuovo sistema». Maggiore ha riferito che, «nel medio periodo, a regime, il beneficio sarà più visibile a tutti», aggiungendo che, con un’evasione Iva stimata a «35 miliardi all’anno», lo strumento digitale sarà «utile a combatterla», così come verranno attivati «controlli sempre più tempestivi e selettivi» sulle fatture false. «Alto», gli ha fatto eco il suo vicedirettore Paolo Savini, è il numero delle deleghe conferite, oltre 5,7 milioni; e «da aprile» sarà messo a disposizione un servizio che, «su adesione», permetterà a contribuenti e intermediari di consultare tutte le informazioni sulle fatture elettroniche memorizzate dall’Agenzia; il provvedimento era stato annunciato il mese scorso spiegando che, «in assenza di adesione, l’Agenzia memorizzerà e renderà consultabile e scaricabile Ve.-fattura solo fino all’avvenuto recapito al destinatario. Una volta consegnata la fattura saranno memorizzati esclusivamente i dati rilevanti ai fini fiscali, raccolti e archiviati in una banca dati separata e trattati per attività istituzionali».

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