Congresso delle famiglie a Verona, lo stop di Di Maio: “Non festeggio Medioevo, rivedere patrocinio”

Arriva lo stop di Luigi Di Maio sul patrocinio del governo al congresso delle famiglie di Verona. “Ho visto che su questo congresso di Verona ci sono una serie di notizie su teorie che non mi rappresentano per nulla, per me la famiglia è sacra ma sono per la libertà della donna, non vado a festeggiare il ritorno al Medioevo. Quel congresso non mi rappresenta e tutte le istruttorie per rivedere quel patrocinio io le benedico”, ha dichiarato il vicepremier e ministro,  riaprendo lo scontro tra Lega e M5S sul tema.  Nel frattempo il presidente dell’evento, Toni Brandi, difende la usa ‘creatura’: “Mi dispiace per chi tenta di trasformare questo nostro incontro tra leader mondiali, figure istituzionali di primo rilievo e numerosi esperti che parlano del valore e della bellezza delle famiglie e degli ostacoli da superare a livello economico e sociale, in un incontro “contro” quando si tratta di un incontro “per” i genitori e i loro figli”. “Si parlerà di diritti, salute e dignità di tutte le donne, che lavorino o che abbiano deciso liberamente di essere madri, e dei diritti e della salute dei bambini”, ha spiegato. Dello stesso parere Simone Pillon, senatore della Lega e vicepresidente della Commissione bicamerale infanzia e adolescenza: “Sul congresso si sono lette e si leggono ancora moltissime fake news, un’opera di disinformazione volta a screditare quella che in realtà sarà una grande festa per tutte le mamme, tutti i papà, tutti i figli e tutti i nonni. Chi ama la famiglia non può non condividere questa iniziativa. Saremo tantissimi, per una giornata per celebrare la famiglia e l’importanza dei papà delle mamme dei nonni e dei bambini. Mi permetto di invitare tutti a partecipare, anche chi è stato forse male informato al riguardo”.

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