Economia Civile, a Firenze (29-31 marzo) il Festival ideato da Federcasse

Ci può essere un’economia civile? Un’economia che mette al centro l’uomo, la sua ricerca di felicità, l’ambiente, la sostenibilità e la giustizia sociale? Se ne parlerà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze che ospiterà, dal 29 al 31 marzo, il primo Festival Nazionale dell’Economia Civile. Un evento che darà voce alle tante espressioni di una società civile in movimento, con uno sguardo particolarmente rivolto ai giovani, alle loro ambizioni ed ai loro progetti, ad imprenditori che creano valore sostenibile, a comunità che mettono in pratica esperienze cooperative, partecipative, capaci di generare sviluppo. Ideato da Federcasse, la Federazione italiana delle BCC e Casse Rurali, progettato e organizzato con Next-Nuova Economia per Tutti e SEC-Scuola di Economia Civile, il Festival – nella tre giorni di lavoro articolati in panel – vedrà la partecipazione di oltre 80 testimoni italiani ed internazionali. Il programma dettagliato del Festival, al quale – tra gli altri – parteciperanno Jeffrey Sachs (Direttore del “The Earth Institute”, Columbia University), Leonardo Becchetti (professore di Economia Politica, Università di Roma Tor Vergata e co-fondatore di NeXt ), Stefano Zamagni (professore di Economia Politica, Università degli Studi di Bologna e co-fondatore di SEC), Augusto dell’Erba (presidente di Federcasse), è consultabile sul sito www.festivalnazionaleeconomiacivile.it Il Festival intende mettere a fattor comune le migliaia di esperienze e buone pratiche (di carattere imprenditoriale, in diversi settori che vanno dalla finanza all’agricoltura sostenibile, dalla cultura all’hi-tech) che stanno già cambiando il volto alle nostre comunità. Con l’obiettivo di trattenere le migliori energie (capitale umano) sui territori. Esperienze tutte contrassegnate da un approccio “umanistico” all’economia. Che vede nella cura delle relazioni interpersonali, nella logica della condivisione e dell’auto-aiuto la formula vincente. Finanza sostenibile – A Firenze si parlerà anche di un diverso possibile approccio ai temi dell’economia e della finanza. Analizzando, tra l’altro, l’esperienza (e i numeri) delle 270 Banche di Credito Cooperativo/Casse Rurali/Casse Raiffeisen: banche di comunità gestite in forma cooperativa e con l’obiettivo di generare profitto da reinvestire per lo sviluppo delle comunità locali di cui sono – attraverso i soci – espressione diretta. Presenti in 2.700 Comuni, in 620 di questi rappresentano l’unica presenza bancaria (nel 93% dei casi si tratta di Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti) BCC che dallo scoppio della crisi (che non hanno contribuito ad innescare) si sono dimostrate più resilienti e, confermando la loro vocazione anticiclica, capaci di sostenere realmente l’economia reale (l’attivo delle BCC per il 59% è destinato a prestiti a famiglie imprese, 6 punti percentuali in più delle altre banche). Anche negli anni più duri della crisi (2008-2018), le BCC hanno aumentato le quote di mercato e, negli ultimi cinque anni, immesso nei circuiti economici finanziamenti netti per 8,2 miliardi di euro (rispetto ad una riduzione complessiva fatta registrare dal mercato del credito). Le BCC hanno quote rilevanti proprio nei finanziamenti ai settori espressione del made in Italy. A marzo 2018 queste erano rispettivamente pari: al 23,2% per l’artigianato e la piccola manifattura; al 20,3% per l’agricoltura; al 21% per le attività legate al turismo; al 12% per il settore delle costruzioni e attività immobiliari; al 10% per il commercio e al 14,4% per il non profit. Educazione e ricerca - La Scuola di Economia Civile (SEC), nata nel 2012, è la scuola italiana di riferimento per chi voglia formarsi sui temi dell’economia civile. Coinvolge 24 docenti stabili, provenienti dalle migliori scuole di economia (tra i quali Luigino Bruni, Stefano Zamagni, Alessandra Smerilli, Vittorio Pelligra), ricercatori di diverse discipline, imprenditori civili. Propone corsi di alta formazione e corsi territoriali, summer school tematiche, ricerche e progetti per aziende e con aziende di alto profilo civile e ambientale. Lavoro responsabile e innovazione sociale - Nel Festival si parlerà anche di lavoro e innovazione. Sono più di 500 le “buone pratiche” che sono state mappate da NeXt e autovalutate sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale, esperienze virtuose dalla moda etica, all’agricoltura sociale, dalla bio cosmesi all’internet delle cose. Mentre sono più di 10 le reti multistakeholder realizzate nei territori per diffondere la cultura di impresa sostenibile e supportare la creazione di startup innovative. NeXt ha infatti attivato 11 regioni, 17 scuole superiori e relative dirigenze scolastiche, 37 classi tra terze e quarte, per un totale di oltre 800 studenti coinvolti, circa 100 docenti e altrettante famiglie italiane. Attraverso una “call for ideas” sono stati presentati 43 progetti sui temi di inclusione, immigrazione, tecnologia, cura dei beni comuni e valorizzazione del proprio territorio. Anche le università sono state protagoniste del percorso pre-Festival con 13 Hackathon sull’innovazione sociale, realizzati a partire da Torino, per arrivare a Palermo e tornare indietro verso il Nord Italia, dove si concluderanno il 22 marzo a Venezia. Sono stati più di 600 giovani coinvolti, universitari e non, e più di 50 le domande di startup presentate.

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