Istat, tira il mercato estero. Cresce a gennaio (+3,1%) il fatturato dell’industria

Il fatturato dell’industria italiana aumenta a gennaio del 3,1% su dicembre, mentre gli ordinativi salgono nello stesso periodo dell’1,8%. Lo rileva l’Istat. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22, come a gennaio 2018), il fatturato totale cresce in termini annui dello 0,6%, con un calo dello 0,1% sul mercato interno e un incremento dell’1,9% su quello estero. L’indice grezzo degli ordinativi mostra un calo dell’1,2% su gennaio dello scorso anno, per diminuzioni sia sul mercato interno (-1,9%) sia, in misura meno rilevante, su quello estero (-0,2%). Su base mensile, l’incremento del fatturato riguarda sia il mercato interno ( 2,3%) sia, in misura più accentuata, quello estero ( 4,5%). La crescita degli ordinativi è la sintesi di una flessione delle commesse provenienti dal mercato interno (-1,1%) e di un marcato aumento di quelle provenienti dall’estero ( 6%). Tutti i raggruppamenti principali di industrie segnano una variazione congiunturale positiva: 4,6% l’energia, 4,1% i beni strumentali, 2,5% i beni intermedi e 2,4% i beni di consumo. Su base annua il fatturato corretto per gli effetti di calendario registra la crescita annua maggiore nel settore dei macchinari e attrezzature ( 8,8%) e la flessione più rilevante nell’industria farmaceutica (-13,8%). Per quanto riguarda gli ordinativi, la crescita maggiore si registra per le industrie tessili ( 5,4%), mentre la diminuzione più marcata si rileva nell’industria farmaceutica (-5,1%). Nella media dei tre mesi terminati a gennaio, sui precedenti tre, l’indice complessivo mostra comunque un calo dell’1,8%. Anche gli ordinativi registrano una crescita congiunturale dell’1,8% rispetto al mese precedente, mentre nella media degli ultimi tre mesi si rileva anche in questo caso una riduzione rispetto ai tre mesi precedenti (-2,1%). Auto in forte calo -Il fatturato dell’industria dell’auto in Italia diminusce a gennaio del 21,5% su base annua, il risultato peggiore da giugno 2009, quando il tonfo era stato del 21,6%. Lo rileva l’Istat. Gli ordinativi del settore sono calati del 21,7%, un record negativo da febbraio 2013, quando la flessione era stata del 22,2%.

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