Noto sondaggi: “M5S e Pd sono alla pari al 21%”

Va in porto, dopo molti mesi, l’inseguimento del Pd al M5S. Almeno da giudicare dai sondaggi sul voto alle Europee del 26 maggio prossimo elaborati nei giorni scorsi da “Noto Sondaggi” e messi in onda da “Cartabioanca” (la trasmissione di approfondimento di Bianca Berlinguer per RaiTre). Secondo Antonio Noto, il “pareggio” arriva a quota 21% che, rispetto al 4 marzo 2018 rappresenta per M5S una perdita rovinosa dell’11,7% (il movimento di Luigi Di Maio raggiunse il 32,7%) e, per il Pd, un piccolo ma significativo incremento del 2,3%. Sempre molto alta (secondo il sondaggio di Noto) la Lega di Matteo Salvini che, questa settimana perde un mezzo punto (dal 33 al 32,5%) ma resta addirittura 15,1 punti in più del 4 marzo. Noto mostra anche che l’area di governo è comunque maggioranza assoluta (53,5%) e che il centrosinistra (a perimetro pari del 4 marzo), sale al 25% con Europa al 3,5% (insieme, un anno fa, raggiunsero il 21,5). Il centrodestra guadagna qualcosa sui rilevamenti più recenti e sale al 16% (ma aveva il 19,5% alle Politiche): Forza Italia è all’11,5%, Fratelli d’Italia al 4% e altri di centrodestra metterebbero insieme uno 0,5%. Tra gli altri, c’è ancora un 1,5% per Leu, un 1% per Servire il Popolo e un tre per cento residuo fra tutti gli altri (liste regionali o piccoli gruppi nazionali). I prossimi mesi saranno dunque decisivi: il Pd sta attraversando un buon periodo e, di questo passo, il sorpasso ai M5S alle europee sarebbe nelle cose. Ma Zingaretti deve confermare in fretta i segnali di cambiamento dati all’elettorato. Stesso discorso, al contrario, vale per M5S che deve cercare di recuperare sia in termini di identità che di efficienza. Nel centrodestra c’è un problema di unità. Se la Lega andrà da sola alle Europee puntando a diventare il più forte partito “sovranista” d’Europa, il Centrodestra sarà ridotto al ruolo di quarta forza nazionale dopo Lega, Pd e M5S. D’altra parte, pensare a un ritorno all’unità del centrodestra che alle Politiche del 4 marzo diede ottimi risultati (35,7%) sembra davvero difficile anche in chiave di future elezioni politiche.

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