Pd, la millennial Furi: “No fuoco amico su Zingaretti ma sui giovani impari da Renzi”

Nicola Zingaretti non è il candidato che ha sostenuto alle primarie ma Arianna Furi, 21enne fondatrice dei Millennials che Matteo Renzi ha voluto nella direzione nazionale dem, si dice comunque “molto tranquilla”. Il Pd rimane il suo partito. Si sente a casa nel nuovo Pd di Zingaretti? “Io ho iniziato a fare politica a 14 anni, nel 2012, con Matteo (Renzi, ndr) e ho vissuto tre primarie e la sua stagione politica. La cosa che piu detestavo era il fuoco amico. Mi ricordo Matteo che vinceva con il 70 per cento e alla prima direzione c’era gente che diceva che non era legittimato. Io questo non lo farò mai, non farò mai quell’opposizione sterile e sbagliata che danneggia soltanto il nostro partito”. Il segretario avrà il tuo appoggio, quindi? “Se Zingaretti proporrà qualcosa che a me piace io sarò la prima a sostenerla, la prima a dargli una mano, a coinvolgere i giovani perché è il mio segretario. Se più di un milione di persone lo ha votato chi sono io per oppormi a questo. Io lo sosterrò, certo sarei stata più felice se avesse vinto Giachetti che io sostenevo, ma da me avrà il massimo sostegno. Anzi non vedo l’ora che si cominci a lavorare”. Il primo impegno saranno le Europee, che deve fare il Pd? “Credo innanzitutto che il Pd debba iniziare a parlare di Europa, indipendentemente da tutto, perché non lo stiamo facendo. Io sono molto preoccupata perché se all’università parli di Europa ti citano Salvini, perché è l’unico che ha davvero iniziato a fare campagna per le Europee, anche se in un modo sbagliato e mostruoso. Noi non lo stiamo facendo. Dovevamo fare il congresso prima, e parlare di Europa. Il Pd ha tante cose da dire sull’Europa”. Giusto correre con il simbolo Pd o con ‘Siamo europei’? “Io sono orgogliosa del simbolo del Pd, non lo nasconderei mai. Anzi lo rivendico. Non direi mai ‘il Pd in questo momento non è ben visto, meglio una lista civica, meglio far finta di non essere del Pd’. Io non sono così, il Pd può avere il 40 o il 18% ma i valori sono quelli. Se io milito in quel partito ne sono orgogliosa, quindi il simbolo non lo toglierei, ma spetta al segretario decidere”. Cosa chiederesti al segretario di fare per i giovani? “Fare un tavolo al Nazareno in cui ci si incontra una volta al mese. Si chiamano tutte le associazioni giovanili, culturali, che coinvolgono i ragazzi dai 15 ai 26 anni. Ci si siede al tavolo, si mettono sul piatto le proposte che si hanno, si capisce qual è quella comune e si chiede al segretario di aiutarci a portarla avanti. Coinvolgere i giovani significa ascoltarli e permettere loro di fare delle proposte. Ci sono tante associazioni simili ai Millennials”. Secondo te ci sarà una direzione giovane come quando siete entrati voi? “Spero che il gesto fatto da Matteo di mettere 20 ragazzi così giovani in direzione sia replicato da Zingaretti. Non per me, spero che ci siano anche persone più giovani. Io sono davvero grata a Matteo per avermi dato questa possibilità. Un conto è chiamare i ragazzi per farsi delle foto sul palco, un conto è dargli questa enorme responsabilità. Io ho sentito addosso la responsabilità di essere in direzione, ho avuto l’onore di intervenire da quel palco, di farmi ascoltare di vedere le mie battaglie sostenute, portate avanti e vinte. E’ un’occasione bella che il nuovo segretario dovrebbe dare”.  

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