Riemergono dal buco nero le foto osè di Sarti: solidarietà dal mondo politico

Jean Jacques Rousseau sosteneva che “la libertà si può acquistare, ma non la si recupera mai”. La storia di Giulia Sarti, in qualche modo, lo conferma. Perché nelle ultime ore sono tornate a circolare le foto private, senza veli, hackerate dalla sua posta elettronica nel 2013, appena arrivata in Parlamento con la pattuglia Cinquestelle. Quello fu un incubo per la giovanissima deputata romagnola, che finì in un tritacarne mediatico di infimo spessore, giudicata silenziosamente dai capannelli della politica più ‘moralista’, per degli scatti intimi con il suo compagno dell’epoca, tra l’altro realizzati molto prima di candidarsi per entrare in un’aula istituzionale a rappresentare gli italiani. Ora il suo incubo si sta rimaterializzando, perché su Whatsapp e Telegram, quelle immagini sono tornate a fare il giro del circo politico. E mediatico. Questa mazzata per Sarti arriva in un momento di assoluta debolezza, consumata dall’attesa del giudizio del collegio dei probiviri Cinquestelle sulla sua eventuale espulsione per la questione ‘Rimborsopoli’. Il programma ‘Le Iene’ scoprì, prima delle elezioni politiche 2018, che nella scorsa legislatura la deputata romagnola non aveva versato al fondo per il microcredito tutto ciò che aveva dichiarato sul sito grillino che teneva i conti dei rimborsi degli stipendi dei parlamentari. Sarti si giustificò dicendo che era colpa del suo ex collaboratore e compagno, Bogdan Tibushe, tanto che presentò denuncia alla procura di Rimini, che un anno dopo, però, ha deciso l’archiviazione del caso non ritenendo che ci sia stata appropriazione indebita, né truffa ai danni della portavoce pentastellata. Nel frattempo, ‘perdonata’ dai vertici, è stata rieletta alla Camera, diventando addirittura presidente della commissione Giustizia. Incarico da cui si è dimessa una volta che la vicenda è riscoppiata sui media. Tra i particolari emersi durante le indagini, è divenuto di dominio pubblico il fatto che Sarti avesse deciso di installare telecamere in tutta la sua abitazione e che copia delle immagini catturate sono in mano della padrona di casa e dello stesso Tibusche. Da quando si è scoperto questo particolare, le vecchie foto sono riemerse dal dimenticatoio in cui la diretta interessata credeva fossero finite. Ma la solidarietà è unanime, stavolta: dal presidente della Camera, Roberto Fico, alla forzista Mara Carfagna, dai deputati M5S ai dem Walter Verini, Anna Rossomando e Alessia Rotta. Anche ‘Le Iene’ si dissociano: “La diffusione delle sue foto intime, oltre che un reato, è una vera violenza”, sostiene il programma di Italia1 in una nota, ma “non c’entra nulla con la nostra inchiesta” sui rimborsi dei parlamentari M5S.  

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