Tav, ancora scontro. Il ministro francese: “Siamo stati pazienti, ora si decida”

Continua lo scontro sulla Tav. Mentre Conte smentisce di aver dato il via libera alla “mini Tav”, i leghisti continuano a dire che si farà e i M5S che non si farà. I francesi, negli ultimi giorni, pur cercando di evitare interferenze, si sono fatti sentire facendo notare che l’opera è anche di loro interesse. Il Pd ha fatto sapere che partirà una mozione di sfiducia contro il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli. Sullo sfondo le cose che potrebbero succedere nei prossimi giorni, a partire dal via libera da parte della Telt ai bandi di gare per la Tav che, però, secondo Toninelli potrebbero essere poi sospesi senza problemi. Ma la partenza dei bandi potrebbe tranquillizzare gli animi perché significherebbe che la Tav si farà magari dopo aver negoziato con Francia e Ue ulteriori riotocchi a percorso, impatto e costi. Ma una parte del M5S potrebbe vedere in questo un “cedimento” alla Lega e il senatore Alberto Airola (No Tav della prima ora) ha detto che, nel caso, se ne andrebbe dal movimento portandosi via il simbolo. Bruno Le Maire – “Sulla Tav siamo stati pazienti per dare al governo italiano il tempo di riflettere. Ora siamo fiduciosi che la decisione arriverà molto presto”. Lo ha detto il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, in un’intervista a ‘La Repubblica’. La Tav “è un progetto sia simbolico che utile – ha aggiunto -. E’ simbolico perché rappresenta il desiderio di avvicinare i nostri territori. Ed è utile per facilitare il movimento di merci e persone tra Francia e Italia. D’altra parte, noi siamo già impegnati nel cantiere”. Marco Ponti – E il professore Marco Ponti, coordinatore del gruppo di tecnici autore dell’analisi costi-benefici, ha spiegato meglio il senso della richiesta di un approfondimento venuta dalla presidenza del Consiglio:  “Non è stato fatto alcun supplemento. Il ministero ci ha chiesto di analizzare solo le ricadute della parte italiana utilizzando il lavoro già fatto nel precedente studio. Dal mio punto di vista ci sono ancora i numeri per poter affermare che realizzare la Torino-Lione vorrebbe dire buttare via dei soldi pubblici. Poi entrano in gioco altri fattori: penali, costi di completamento e altri aspetti”.  Ponti in un’intervista alla ‘Stampa’ sottolinea che “alla fine la scelta è politica ma dal nostro lavoro, anche quello sovranista, emergono importanti supporti che pongono domande sul passato. Se le mie analisi sono corrette, e io sono convinto che lo siano, allora bisognerebbe meditare su come siano state lanciate le grandi opere”, sostiene il docente. “Se quest’opera dove passeranno pochi treni al giorno ci venisse regalata da sceicchi arabi direi di sì. In realtà non è così: si spendono soldi pubblici per realizzare un’opera inutile. Io resto convinto che si possano spendere per interventi davvero utili”, conclude Ponti. Edoardo Rixi - Sulla questione interviene anche il sottosegretario leghista ai Trasporti, Edoardo Rixi: “Non succede niente. Nei prossimi giorni, entro l’11 marzo, secondo me, il consiglio di amministrazione di Telt dovrebbe dare via libera ai bandi necessari per la Tav, sia perchè si tratta di un’opera importante sia perchè altrimenti rischiamo di perdere 300 milioni di euro di contributi europei. E siccome io sono genovese, non ci dormirei la notte”. Rixi lo dice al ‘Corriere della sera’i. E aggiunge: “La prossima settimana ci saranno delle riunioni e sono convinto che alla fine si troverà una soluzione, perché far partire i bandi non significa che la Tav dovrà essere fatta secondo il progetto iniziale”. Secondo Rixi, “una volta deliberati i bandi e messa in sicurezza la Tav, si potrà negoziare con la Francia e con l’Unione Europea una revisione dell’opera che consenta di risparmiare risorse importanti da impiegare prioritariamente sui nodi logistici e ferroviari della Lombardia, del Piemonte e della Liguria”. Maurizio Martina – E Maurizio Martina, segretario uscente e candidato alle primarie del Pd, torna sulla mozione di sfiducia contro Toninelli: “La mozione di sfiducia presentata contro il ministro Toninelli è un atto doveroso. Abbiamo un ministro che danneggia l’Italia con la sua incompetenza ed è l’ora di dirlo”. Martina, in un’intervista al Secolo XIX di Genova, aggiunge: “Sulle infrastrutture l’Italia perde 70 milioni di euro al giorno per colpa delle indecisioni, dei balletti, delle analisi e controanalisi di questo governo. Un costo esagerato. Non si può far finta di niente”.

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