Tav, notte senza intesa. Il confronto prosegue. La Ue prepara una lettera che annuncia la perdita di 800 milioni

E’ durato 5 ore a Palazzo Chigi e si Ăš concluso intorno alle 2 di notte, il vertice di governo sulla Tav. Nessuna decisione definitiva, neanche sulla questione dei bandi che la Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin, la societĂ  italo-francese che costruisce la Tav) deve far partire entro lunedĂŹ prossimo e sui quali ci sono ancora valutazioni tecnico giuridiche. L’unico atto deciso Ăš la richiesta di un “bilaterale” con la Francia sui criteri di finanziamento. Su tutto il resto e sulla questione principale (sĂŹ o no alla Tav) il confronto proseguirĂ  oggi e nei prossimi giorni. Entro venerdĂŹ, comunque, dovrebbe arrivare una posizione definitiva. Al vertice (con Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli) hanno preso parte anche i leghisti Edoardo Rixi (viceministro ai trasporti) e Armando Siri (sottosegretario) e il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli. La prima parte Ăš stata “tecnica” e ha visto il confronto tra una decina di tecnici portati da M5S e Lega che sono usciti con la bocca assolutamente cucita. Insomma, per ora un nulla di fatto. Con la Ue, sullo sfondo, che, a quanto Ăš dato sapere sta preparando una lettera che contesta all’Italia la violazione di un paio di regolamenti del 2013 e annuncia la perdita di 800 milioni di finanziamenti. I tecnici, si diceva, sono stati convocati cinque dal ministro Toninelli; cinque da Rixi e Siri. Si tratta, per i primi, di Gaetano Marzulli, Alberto Chiavelli, Paolo Beria, Pasquale Pucciariello, Luigi Navone. Il secondo gruppo, invece, Ăš composto da Francesco Parola, Gino Ferretti, Alberto Petroni, Carlo Vaghi, Pierluigi Coppola. Come annunciato, non c’Ăš il presidente della commissione che ha realizzato l’analisi costi-benefici, Marco Ponti. Salvini, entrando al vertice, ha spiegato di aver convocato esperti e tecnici che gli hanno confermato che l’Alta VelocitĂ  “costa di piĂč non farla, che farla”. Bisogna quindi procedere, anche perchĂ© “il treno Ăš piĂč sicuro, costa meno e inquina meno: su questo non c’Ăš nessuno che mi possa far cambiare idea”. Il problema Ăš che anche nel Movimento 5 Stelle restano arroccati sulle proprie posizioni. “Se c’Ăš uno studio che dice che l’opera non sta in piedi un buon padre di famiglia non spenderebbe mai queste cifre”, sottolinea Di Maio. A vertice in corso, davanti a Palazzo Chigi viene intercettato dai cronisti il deputato pentastellato Luca Carabetta, piemontese e inamovibile: le sue parole d’ordine sono No Tav e ridiscussione del trattato Italia-Francia con successivo passaggio parlamentare. Nelle retrovie, i due partiti fanno filtrare aperture ed ipotesi di lavoro per un possibile compromesso. I pentastellati (o una loro parte) potrebbero accettare il via libera ai bandi rivedendo l’intero progetto, rafforzando la vecchia linea del Frejus. Dal Carroccio replicano a muso duro: ribadiscono il loro sĂŹ al treno veloce, dicendosi “disponibili a modifiche del progetto purchĂ© non sia tradito lo spirito iniziale”. Un’ipotesi circolata a vertice in corso prevede di rifare il traforo ferroviario del Frejus, con una nuova galleria di 15 chilometri, al posto del maxi-tunnel da 57,5 chilometri previsto nel progetto attuale. CosĂŹ si spenderebbe di meno. Ma l’idea viene bocciata senza appello dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, secondo cui si tratta di “una carnevalata”. Una via d’uscita, su cui ambo le parti sembrano potersi accordare, sono la via parlamentare o la consultazione dei cittadini, tramite referendum. Il premier Conte, da parte sua, non si sbilancia, cercando la strada che lo farĂ  uscire dal tunnel. E rassicurando che, in ogni caso, “il Governo non cadrĂ ”.  

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Distrutta in Ucraina la diga sul Dnipro, migliaia di persone in fuga dalle città allagate

Evacuazioni proseguono anche oggi: interessati circa 40.000 residenti Roma, 7 giu. (askanews) – Migliaia di persone sono fuggite da città e villaggi pesantemente allagati dopo l'esplosione alla diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnipro, nella regione ucraina di Kherson, e si teme che il livello dell'acqua possa aumentare ulteriormente nelle prossime ore. Le evacuazioni di

Le prime pagine dei quotidiani di Mercoledì 7 Giugno 2023

RIPRODUZIONE RISERVATA Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l'indirizzo https://www.dire.it

A Milano arriva BiM, progetto per riqualificare quartiere Bicocca

Spazi viale dell'Innovazione teatro mostre, concerti, cene sociali Roma, 6 giu. (askanews) – L'estate milanese ha una nuova destinazione. Si tratta di BiM – dove Bicocca incontra Milano, un grande progetto di rigenerazione urbana nel cuore del quartiere Bicocca, che dà ufficialmente il via al palinsesto di eventi patrocinato dal Comune di Milano all'insegna di