Verona, gli organizzatori del Congresso: “Rogatoria internazionale su utero in affitto”

Una rogatoria internazionale per contrastare la pratica dell’utero in affitto. E’ uno dei punti “urgenti” e “inderogabili” del documento finale degli organizzatori del Congresso delle famiglie di Verona. Con essa “la protezione dei minori, a partire dai loro diritti ad avere una mamma e un papà, a non diventare oggetti di compravendita, di abusi sessuali e pedopornografia e a ricevere un’educazione che non metta in discussione la loro identità sessuale biologica e non li induca a una sessualizzazione precoce”. “Verona, la città dell’amore, ha dimostrato davvero di essere la prima Città per la Vita e per la Famiglia – hanno dichiarato il presidente Toni Brandi e Jacopo Coghe – Abbiamo ribadito i valori previsti dalla Costituzione ed espressi dal diritto naturale e, dopo il Family Day, abbiamo rilanciato il nostro ruolo per il bene comune sollecitando le istituzioni ad un’attenzione che non sempre è stata all’altezza. Non ci sono solo i diritti a senso unico, ma i diritti di tutti, soprattutto quelli dei più deboli. La vera forza infatti non si misura da chi hai sconfitto, ma da cosa hai protetto”. Marcia per la vita – Nella giornata di chiusura dell’evento va in scena la Marcia per la vita. Forza Nuova è nelle prime file del corteo, ma come richiesto dagli organizzatori del Wcf, non ci sono simboli di partito, ma solo tre cartelloni con le scritte ‘Dio, Patria, Famiglia’. Tutti i militanti presenti indossano una camicia bianca, e da un paio di queste spuntano le collanine con il simbolo della croce celtica. Alla Marcia ci sono anche gli altri due figli del leader del Family day Massimo Gandolfini, Paulo e Maria, con i rispettivi coniugi e figli. Poche battute sulla decisione della sorella di prendere parte sabato alla contromanifestazione: “Ognuno è libero di fare quello che vuole”.

Reviews

Related Articles