Welfare e previdenza complementare

La spesa per il welfare in Italia (inteso come pensioni, sanità e assistenza sociale) supera ormai il 54% di quella complessiva, interessi sul debito compresi. Lo certifica il 6° rapporto del Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali guidato dal professor Alberto Brambilla. Che evidenzia anche come, rispetto al Pii, sia una delle più elevate d’Europa. Insomma, non c’è da stare sereni, anche se il sistema pensionistico, al momento, risulta so- stenibile. Quel che certamente manca, invece, è la previdenza complementare. «Siamo in ritardo e negli ultimi vent’anni non abbiamo fatto grandi passi in avanti», ha commentato Simone Bini Smaghi, vicedirettore generale di Arca Fondi Sgr, intervenendo alla trasmissione di Class Cnbc «Aspettando il Salone del Risparmio». Arca Fondi è in prima linea sul fronte esattamente da vent’anni. Dal 1998, infatti, amministra Arca Previdenza, il primo Fondo Pensione Aperto in Italia per patrimonio, con un capitale di circa 3,5 miliardi di euro e 170mila aderenti. E in questi vent’anni, secondo Bini Smaghi, «tutti i governi che hanno messo mano al sistema previdenziale lo hanno fatto guardando al molto breve e non al medio e soprattutto lungo termine. Credo però che ormai sia chiaro», ha aggiunto il vicedirettore generale di Arca Fondi, «che bisogna fare previdenza complementare e bisogna farla in maniera strutturata. Ci sono intere fasce della popolazione che sono scoperte e che quando andranno in pensione non percepiranno un reddito sufficiente a mantenere il livello di vita precedente. Non è un caso l’altissimo numero di pensionati che si stanno spostando all’estero. Chi rimane fuori sono soprattutto i giovani, che quando iniziano a lavorare non vengono adeguatamente informati. Mentre il tempismo, nel mondo della previdenza complementare, è fondamentale: iniziare dieci anni prima o dieci anni dopo fa una grandissima differenza. Non solo: la bassa diffusione della previdenza complementare comporta anche un’allocazione inefficace delle risorse. Se i fondi pensione in Italia avessero la dimensione che hanno in Olanda, Inghilterra o negli Stati Uniti, avremmo i capitali per fare investimenti nelle infrastrutture e in tanti altri settori di cui ha necessità il paese». Anche per questo, per fare «educazione finanziaria», Arca ha organizzato durante il Salone del Risparmio due convegni gratuiti, entrambi il 2 aprile: alla 14.15, «Quotarsi per crescere», e alle 17.45, «II bilancio del sistema previdenziale italiano: gli effetti delle novità pensionistiche per il 2019», al quale parteciperà anche Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

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