Def, ok dell’Upb alle previsioni, ma rischi ribasso. Caso flat tax, Di Maio: “Aspetto di vedere i conti”

Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di Bilancio valida le previsioni tendenziali per gli anni 2019-2022 trasmesse dal Mef, ma non manca di sottolineare la presenza di possibili rischi al ribasso. “Esse – scrive l’Upb – si collocano in un intervallo accettabile allo stato delle informazioni attualmente disponibili, pur presentando non trascurabili rischi di ribasso in considerazione dei molteplici fattori di rischio”.  Lo scenario macroeconomico di medio termine dell’economia italiana “appare soggetto a forti rischi, prevalentemente orientati al ribasso, sia di matrice internazionale e finanziaria, sia interni. Si delineano di seguito tre categorie di rischi, che inducono alla cautela nelle previsioni”, spiega ancora l’Upb. Uno è il rischio di ulteriore peggioramento del contesto internazionale: “nonostante la recente ripresa del dialogo tra Usa e Cina, resta elevato il timore di una guerra commerciale globale, la cui attesa ha comunque riflessi sulle decisioni di investimento. Vi è poi un rischio specifico sulla Cina, che attiva in misura non trascurabile l’industria tedesca, in considerazione del fatto che i dati recenti potrebbero delineare un rallentamento più brusco di quello atteso dalle autorità cinesi e dai mercati”. “Sull’Europa, inoltre, continua a gravare l’incertezza sulla Brexit, in quanto nonostante l’approssimarsi della data entro cui il Regno Unito dovrebbe uscire dall’Unione europea, l’accordo con la Ue non è stato approvato dal Parlamento – si continua – Altri fattori potenziali di rischio globale riguardano le crisi (Argentina, Venezuela, Turchia) e le tensioni geopolitiche locali (in Corea del Nord, in Siria, Iran e più in generale nel medio oriente), l’imprevedibile orientamento dell’Amministrazione americana e le elezioni europee”. Il caso flat tax – Intanto continua il dibattito sulla flat tax e sulle relative risorse necessarie per metterla in atto. Mentre Matteo Salvini ribadisce che far aumentare l’Iva per la flat tax è fuori discussione - “sarebbe irrispettoso per gli italiani abbassare le tasse con la destra e alzarle con la sinistra” -, Luigi Di Maio chiede di vedere il prima possibile i conti. “Sono stato io a dire che la flat tax per il ceto medio e non per i ricchi si deve fare, e sarò io garante di questo. E’ chiaro che bisogna aspettare anche di vedere i conti di chi la propone per capire anche l’entità della misura”, dice, incontrando i giornalisti al Salone del mobile, alla Fiera di Rho (Milano) .  Per la ministra Giulia Bongiorno “la cosiddetta tassa piatta è prioritaria per la Lega. È stata promessa e si farà. Non era essenziale definirla nel Def, la sede naturale sarà la legge di bilancio a fine anno”. E sul fronte risorse assicura che ci sarà “un vasto piano di spending review, di taglio della spesa pubblica”. Infine, in merito alle caratteristiche dell’imposta, il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari spiega: “Abbiamo due soluzioni: o la facciamo per le famiglie con reddito fino a 50 mila euro o altrimenti c’è anche l’ipotesi fino a 30 mila euro. Bisogna capire quanto possiamo permetterci di avere come mancato gettito erariale”.   

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