Def, Tria: “Aumenti dell’Iva confermati in attesa di misure alternative”

“Ricordo che lo scenario tendenziale incorpora gli aumenti dell’Iva e delle accise che entrerebbero in vigore il 1 gennaio 2020. La legislazione fiscale vigente viene confermata in attesa di stabilire interventi alternativi”. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite a palazzo Madama sul Def difende l’operato del governo ma avvisa che l’aumento dell’Iva scatterĂ  se non verranno trovate misure alternative. Secondo il titolare del Tesoro la previsione della crescita dell’economia italiana Ăš equilibrata e i segnali da inizio anno sono incoraggianti. Un aumento del Pil dello 0,1% entro il 2019 arriverĂ  anche dal decreto crescita che “si concentra sull’incentivo al capitale e agli investimenti privati” e dallo sblocca cantieri che “punta ad accelerare la realizzazione degli investimenti pubblici programmati”. CosĂŹ come reddito di cittadinanza e quota 100 “contribuiscono a sostenere i consumi delle famiglie e il Pil giĂ  nel 2019, sebbene vengano introdotte in corso d’anno”. E aggiunge: “Le riforme sono la vita maestra per migliorare il potenziale di crescita dell’economia. Il Pnr ripercorre le misure intraprese e traccia le prioritĂ  per il triennio. Il governo ha dato prioritĂ  alla lotta alla povertĂ ”. Per la crescita Ăš perĂČ importante anche rivedere “le regole europee a favore di una maggiore promozione della domanda interna”. Sulla flat tax Tria assicura che si farĂ  nella prossima manovra: “La legge di Bilancio per il prossimo anno continuerĂ  il processo di riforma dell’imposta sui redditi, la cosiddetta flat tax, e di generale sistemazione del sistema fiscale per alleggerire il carico sui ceti medi”. Per quanto riguarda il debito pubblico Tria sostiene che rappresenti “sia una sfida sia un vincolo principale per la politica di bilancio”. Mentre sullo spread: “Ci auguriamo di poter rivedere a ribasso la spesa per interessi. Il livello dei rendimenti sui titoli di stato italiano Ăš ancora troppo alto. Saranno importanti i piani del governo e le riforme ma anche gli orientamenti che il Parlamento esprimerĂ  circa la politica di Bilancio”.

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