Istat, il Pil sale dello 0,2%. L’Italia esce dalla recessione

Nel primo trimestre del 2019 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% su base annua. Lo rileva l’Istat nella sua stima preliminare. Dopo due trimestri negativi, il Paese è uscito tecnicamente dalla recessione. L’aumento è piccolo, ma è in linea con le recenti previsioni del governo e del Fondo Monetario Internazionale.

La variazione del Pil rispetto al trimestre precedente, spiega l’istituti di statistica, è la sintesi di incrementi del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2019 è pari a 0,1%. 

Una crescita che dà speranza ma che è ancora abbastanza lontana da quella dell’Unione Europeanel suo complesso che nel primo trimestre è salita dello 0,4% nell’eurozona e dello 0,5% nell’Unione europea rispetto ai tre mesi precedenti. Nel quarto trimestre 2018, la crescita era stata dello 0,2% nell’area euro e dello 0,2% nella Ue. Su base annua, nei primi tre mesi dell’anno il Pil avanza dell’1,2% nell’eurozona e dell’1,5% nella Ue a 28, come nel trimestre precedente. La crescita europea è un po’ più alta del previsto. Gli esperti si aspettavano un 0,3%.

Di Maio - “L’Italia fuori dalla recessione dimostra che la direzione intrapresa dal governo è quella giusta. Andiamo avanti come un treno verso il cambiamento”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, che ha aggiunto:  “Domani potremo festeggiare il 1° maggio con qualche dato positivo: ci sono dati importanti che ci fanno affrontare la festa dei lavoratori con elementi incoraggianti”.

Unc – “L’Italia esce dalla recessione tecnica. Dopo il calo congiunturale degli ultimi due trimestri 2018, si torna, infatti, in territorio positivo. Ma non c’è da stare allegri. L’Italia era l’unico Paese dell’Ue a 28 ad essere finito in recessione. Uscire da un primato talmente negativo, perciò, non basta per stare sereni. No, quindi, ad entusiasmi”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “La buona notizia, comunque, è che la previsione del Governo di avere una crescita a fine anno dello 0,2% è ora credibile. La cattiva è che la stima del Def non include stangate di fine anno, incorporando come definitivo l’aumento dell’Iva”, conclude Dona.

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