Libia, Conte: “In contatto con Serraj e Haftar. Preoccupati per escalation militare”

“Gli ultimi sviluppi in Libia e in particolare l’escalation militare sono motivo di forte preoccupazione per l’Italia, così come lo sono e devono esserlo anche per tutta l’Europa e per l’intera Comunità internazionale”. Il premier Giuseppe Conte parla della situazione libica in un’informativa urgente alla Camera. “Il succedersi degli scontri e l’aumento del numero di morti – stimati ormai in alcune centinaia – e di feriti, ma anche degli sfollati, segnalano un concreto rischio di crisi umanitaria che va scongiurato rapidamente. L’emergenza umanitaria, con conseguenze anche sui flussi migratori, così come il riaffacciarsi dello spettro dell’insorgenza terroristica dimostrato dal recente attentato perpetrato da Daesh  a Fuqaha, nella Libia centrale, impongono determinazione e rapidità di azione”, ha continuato il presidente del Consiglio, che auspica una soluzione politica, l’unica davvero sostenibile.  “Urge dunque lavorare innanzitutto in direzione di un cessate-il-fuoco e di un’immediata interruzione della spirale di contrapposizione militare, preservando l’integrità di Tripoli e la distensione sul resto del territorio. Si tratta di una strada obbligata per ridare spazio al dialogo politico e ricostruire un minimo di fiducia tra le parti, ai fini di un processo credibile e sostenibile”.  “La violenza genera violenza, genera ferite che difficilmente si rimarginano e non serve in ultima analisi né gli interessi della popolazione, né quelli della comunità internazionale”, ha aggiunto il premier. Secondo Conte “la tempistica degli scontri ci induce in effetti a pensare che il processo politico fosse avviato sulla giusta strada. Dobbiamo quindi profondere ogni energia per cercare di recuperarlo, evitando che ancora una volta possano prevalere in Libia le forze dell’instabilità permanente, della violenza e della conservazione di uno status quo di cui il popolo libico è il primo a pagare le spese”. Conte ha sottolineato: “In questi mesi sono stato, e sono in questi stessi giorni ed ore tuttora in contatto diretto, con i due principali attori libici, il Presidente Serraj e il Generale Haftar (quest’ultimo nelle scorse ore attraverso un suo emissario), così come con gli altri protagonisti del panorama politico interno. Il mio sostegno al Governo di Accordo Nazionale è andato in questi mesi di pari passo con una forte azione di “moral suasion” volta a identificare ogni possibile spazio di intesa politica con gli altri attori. A questo mi dedicai in particolare nel mio incontro con Serraj a margine del Vertice UE-Lega Araba a Sharm el Sheikh a fine febbraio, alla vigilia dei colloqui di Abu Dhabi che pure avevano suscitato una qualche speranza, a partire dalle dichiarazioni del Segretario Generale ONU Guterres”. 

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