Mr. Big Short: “L’Italia è limitata da feticisti tedeschi del deficit”

Nessuna recessione globale in vista, neanche una bolla in procinto di scoppiare. Una visione rassicurante, soprattutto se a proporla Ăš l’investitore che seppe prevedere la crisi dei mutui subprime del 2007-2008 e trarne profitto. Steve Eisman, a cui Ăš ispirato il personaggio di Mark Baum interpretato da Steve Carell nel film The Big Short, uscito in Italia come La grande scommessa e candidato agli Oscar nel 2016, ha tenuto la sua prima conferenza italiana in occasione del Salone del Risparmio. A margine dell’evento, l’attuale senior portfolio manager di Neuberger Berman ha accettato di rispondere a qualche domanda sull’attuale situazione finanziaria. Mr. Eisman, quale sarĂ  la prossima bolla a scoppiare? “Tutti me lo chiedono, ma non credo ci sia una bolla adesso. Mi dispiace, immagino di averti deluso. Ci puĂČ sempre essere un recessione in cui la gente perda i suoi soldi. Ma non vedo una crisi finanziaria da nessuna parte”. Quindi la recessione non Ăš cosĂŹ vicina? “Io mi baso ampiamente sui dati e in questo momento i dati non indicano una recessione. L’unico modo in cui potrebbe iniziarne una Ăš che succedesse qualcosa, ad esempio se fallissero i negoziati commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina. Quello potrebbe innescare una recessione, ma non la vedo all’orizzonte”. Andando piĂč nel locale: Ăš informato sulla situazione italiana? “Siete sempre sotto osservazione. Il fatto Ăš che non vi hanno dato il permesso di aumentare la vostra spesa. L’Unione europea vi ha costretto a fare un passo indietro e questo la dice lunga sulle limitazioni con le quali opera il vostro governo. Ho sentito che l’Italia Ăš nelle fasi iniziali di una recessione. Molte altre persone lo hanno pronosticato. Ma non avete la libertĂ  di fare quello che volete, facendo parte dell’Unione europea”. La libertĂ  sarebbe un bene di per sĂ©? Porterebbe a scelte giuste? “La politica italiana Ăš piuttosto imperscrutabile, quindi non so se sarebbe meglio. Ma resta il fatto che operate sotto delle limitazioni”. Quindi Ăš l’Unione europea che deve cambiare? “L’Unione europea deve cambiare, il problema Ăš che l’Ue Ăš parzialmente dominata dalla Germania e la Germania Ăš una nazione guidata da feticisti del deficit. Capisci che cosa intendo? Sono sempre concentrati sul fatto che gli altri paesi non dovrebbero produrre deficit. Quello che fa veramente male all’economia di tutta l’Europa Ăš che i governi non possono fare spesa in deficit. Questo Ăš un grande problema”. Avvicinandoci al voto europeo, Ăš quindi il sovranismo la soluzione? “Non so se sia la soluzione. Penso che il problema piĂč importante che l’Unione europea sta affrontando ora sia la Brexit. Per come stanno andando le cose ci sarĂ  una “hard Brexit”. In questo momento il Regno Unito non ha una maggioranza su nulla, su nessuna soluzione. Quindi la strada mi sembra quella che va verso una ‘hard Brexit'”  

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