Si avvicina la definizione dell’elenco delle professioni culturali. La commissione cultura del Senato, infatti, ha iniziato l’esame del decreto ministeriale istitutivo del registro professionale, istituito dalla legge 110/2014, che doveva essere emanato entro il 23 febbraio 2015. Dopo piĂą di quattro anni, quindi, l’elenco dovrebbe trovare la sua definizione. «L’articolo 2 della legge 110/2014», dichiara la relatrice Margherita Corrado (M5s), «dispone l’istituzione, presso il Ministero dei beni culturali, degli elenchi nazionali di archeologici, archivisti, bibliotecari, demoetno-antropologi, antropologi fisici, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte». Tuttavia «la legge non ha esaurito tutte le professioni riconducibili agli ambiti di competenza del Ministero, essendo escluse le professioni museali e i paleontologi; il governo si è dichiarato disponibile a ogni iniziativa volta ad integrare il sistema degli elenchi». In merito all’articolato, costituiscono parte integrante del decreto otto allegati, sette dei quali relativi ai diversi profili professionali, che ne descrivono caratteristiche e attivitĂ . L’articolo I del decreto disciplina le modalitĂ e i requisiti per l’iscrizione all’elenco, nonchĂ© la modalitĂ di tenuta degli elenchi stessi. Entro novanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, la direzione generale Educazione e ricerca del Ministero provvederĂ a diffondere sul proprio sito istituzionale i bandi permanenti per l’iscrizione all’elenco con tutte le regole da seguire per completare l’iter. L’articolo 4 stabilisce che la documentazione necessaria per l’iscrizione può essere anche sostituita da una certificazione rilasciata dalle associazioni di cui alla legge 4/2013 (professioni non organizzate in ordini e collegi). Il Ministero dovrĂ istituire una commissione paritetica con funzione consultiva e di monitoraggio sull’applicazione del decreto, proponendo eventuali integrazioni.
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