“Sentenza vergognosa, se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Ovviamente faremo ricorso contro questa sentenza, intanto invito tutti i Sindaci a rispettare (come ovvio) la Legge”. Con queste parole, Matteo Salvini ha attaccato frontalmente una sentenza del Tribunale di Bologna che ha obbligato il Comune a concedere la residenza a due richiedenti asilo la cui domanda, in base al “decreto sicurezza” voluto da Salvini era stata respinta.Â
Nel caso specifico, la questione Ăš stata sollevata da due persone che si erano trovate nella situazione che diversi sindaci, a cominciare da Leoluca Orlando (Palermo) e Luigi De Magistris (Napoli). Il decreto, infatti, ha di fatto cancellato quasi del tutto la possibilitĂ di dare la residenza provvisoria (ma anche una casa e un lavoro) a persone in attesa di ricevere una risposta alla domanda di asilo. Orlando e De Magistris, le cui amministrazioni avevano costruito una “rete” di intervento che permetteva di non lasciare per strada persone che devono attendere mesi per avere un riscontro sulla richiesta. “Torneranno per strada” avevano detto i sindaci. Ora, anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha accolto con favore la sentenza e ha scritto su Facebook: “Saluto questa sentenza con soddisfazione, il Comune la applicherĂ senza opporsi. Smentire la destra significa batterla usando la legge e la legalitĂ democratica. Quando ho ridato l’acqua agli occupanti ho agito come autoritĂ sanitaria e non come delegato del Governo, che Ăš invece il caso dell’Anagrafe. Il ministro Salvini fa propaganda ma i fatti lo smentiscono, Ăš ingiusto negare la residenza ai richiedenti asilo.
A proprosito della sentenza, comunque, fonti del Viminale sottolineano che sentenze di questo tipo non intaccano la legge: non sono definitive, riguardano singoli casi e per modificare la norma serve un pronunciamento della Corte Costituzionale
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