Cannabis, Salvini giura guerra ai negozi legali: “M5s ritiri proposta per liberalizzarla”

“Dico a Luigi Di Maio che combattere la droga significa anche combattere la mafia, come dimostrano gli arresti delle ultime ore contro il clan Casamonica. Mi aspetto che il senatore dei 5Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera. Non è nel contratto di governo e non voglio lo Stato spacciatore”​​, queste le parole di Matteo Salvini che sembra pronto a un altro scontro con Luigi Di Maio. 

Questa volta, appunto, il tema è la cannabis. Nelle ore scorse il ministro dell’Interno ha promesso una lotta senza frontiere alle droghe, anche quelle leggere. Ha promesso di chiudere tutti i negozi di cannabis legale e di vietare le manifestazioni legate alla marjiuana, con ogni mezzo che ha a disposizione. Appare determinato: “Su altro non litigo con gli amici della maggioranza, su questo sì”, giura. Il riferimento non è solo alle liti sul sottosegretario del Carroccio, ma anche alla richiesta fatta agli alleati di governo di abbandonare qualunque progetto di liberalizzazione. Il leader della Lega va pure oltre dicendosi disposto anche a “mandare a casa” l’esecutivo su questo tema. Pronta la replica di Luigi Di Maio: “Siamo tutti contro la droga ma basta minacciare il governo. Basta. Gli italiani non ne possono più”.

Il ‘Capitano’ non ha dubbi: “La droga è un’emergenza nazionale de-vas-tan-te”, dice scandendo le sillabe. In Italia ci sono più di 600 punti vendita che propongono filtri per tisane, semi di canapa, bevande energetiche, torte, ma anche bustine di marjiuana ‘legale’, con un valore bassissimo di thc, sostanza psicotropa. Il vicepremier fa sapere di aver dato indicazione a tutti i responsabili delle forze dell’ordine di controllarli uno per uno, con l’obiettivo di chiuderli.

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