Chiamate e messaggi verso i Paesi dell’Ue costeranno (quasi) quanto quelli nazionali

Chiamare verso un altro Paese dell’Unione europea non potrà costare più di 19 centesimi al minuto ( Iva), mentre inviare messaggi sms più di 6 centesimi ( Iva). Entra in vigore mercoledì 15 maggio la seconda fase dell’armonizzazione delle tariffe telefoniche per le telefonate da rete mobile o fissa, già avviata nel 2017 con l’abolizione del roaming, una riforma che mette fine al far west delle tariffe telefoniche in Europa.

In alcuni casi, secondo la Commissione europea, il costo di una chiamata tra un Paese e l’altro dell’Ue poteva essere fino a dieci volte superiore al costo delle chiamate nazionali. “I tetti massimi previsti per le chiamate all’interno dell’Ue costituiscono un esempio concreto di come il mercato unico digitale incida nella vita quotidiana delle persone”, ha dichiarato in una nota Andrus Ansip, vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale. “In effetti, con la costruzione del mercato unico digitale sono stati creati 35 nuovi diritti e libertà digitali. Nel complesso, le nuove norme in materia di telecomunicazioni aiuteranno l’Ue a soddisfare le crescenti esigenze di connettività degli europei e a rafforzare la competitività dell’Ue”, ha proseguito.

Secondo uno studio della Commissione europea, fino a oggi, in media, il prezzo standard di una chiamata intra-Ue da rete fissa o mobile era triplo rispetto a quello di una chiamata nazionale, mentre il prezzo standard di un messaggio sms intra-Ue era oltre il doppio rispetto a quello di un sms nazionale. Saranno gli operatori delle telecomunicazioni in tutta l’Ue a dover fornire ai consumatori le informazioni sui nuovi tetti alle telefonate transfrontaliere. Le nuove norme, che dal 15 maggio si applicheranno a tutti i 28 Paesi dell’Ue e arriveranno presto anche in Norvegia, Islanda e Liechtenstein, non sono valide per gli abbonamenti business che già possono beneficiare di offerte speciali proposte dagli operatori. 

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