Di Maio attacca Salvini sui migranti: “Nel sicurezza bis non c’è nulla sui rimpatri”

Continua senza sosta la battaglia a distanza tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Come se non bastassero i rumors che vogliono un riavvicinamento della Lega a Forza Italia per far cadere il governo dopo le europee, lo scontro si consuma anche sui migranti e sul decreto sicurezza bis.

È il pentastellato ad attaccare per primo: “Scrivere una lettera al ministro degli Esteri e al presidente del Consiglio sui rimpatri mi sembra un’iniziativa ingiusta. Noi siamo pronti a dare una mano ma non può essere sempre colpa degli altri”. E aggiunge: “Questa è un po’ la scusa dell’alunno che non ha fatto i compiti a casa”. Per Di Maio la soluzione è lavorare sui trattati internazionali per la redistribuzione dei migranti, bocciando nuovamente l’alleanza di Salvini con Orban. E il decreto sicurezza bis non è abbastanza: “Sono deluso perché non c’è niente sui rimpatri. Ora Il tema non sono gli arrivi, che abbiamo fermato grazie alle politiche migratorie”. Quindi l’affondo: “Non vorrei che il decreto sicurezza fosse l’ennesima iniziativa per coprire il caso Siri e per coprire quello che è successo sulla corruzione in queste tre settimane”.

“Io faccio il ministro e lavoro per la sicurezza”, ribatte secco Salvini. Per lui la vicenda migranti “è una questione di sicurezza nazionale. È chiaro che nei barchini e nei barconi si possono inserire dei delinquenti. E, siccome io sono l’autorità nazionale garante della pubblica sicurezza, la decisione su chi entra e chi esce è mia“. E punzecchia l’alleato: “Il governo va avanti perché mi rifiuto di pensare che ci siano dei ministri M5s che vogliono aprire i porti all’immigrazione clandestina”. Toninelli? “Penso che sia d’accordo”.

 

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