Europee, Berlusconi: “Salvini con il Ppe? Ci riuscirò, ho troppo talento da mediatore”

Le luci sono basse, la scrivania è piena di appunti rigorosamente scritti di proprio pugno: il peso del Pil degli Usa su quello mondiale e i numeri drammatici della disoccupazione giovanile nelle regioni del Sud. Varcare la soglia dello studio di un Silvio Berlusconi impegnato in campagna elettorale dà subito la dimensione di un uomo instancabile pronto all’ennesima sfida. Prima di iniziare l’intervista Berlusconi si fa servire un tè, rigorosamente con dolcificante. Il leader azzurro è carico, anche perché la sfida è forse tra le più ghiotte: tornare pienamente riabilitato in politica e portare Matteo Salvini e Viktor Orban nella grande famiglia del Ppe. “Io, che sono accusato di aver troppo talento per la mediazione, mi impegnerò per riuscirci” assicura a LaPresse.

Lei continua a dire che Salvini può trattare con i popolari, ma quella di domenica è stata una piazza sovranista… Pensa davvero di riuscirci?

“Un accordo tra sovranista e sovranista è una contraddizione in termini. I cosiddetti sovranisti difendono solo gli interessi del proprio Paese: come possono accordarsi tra loro avendo interessi confliggenti? Se l’Italia vuole mandare una quota di richiedenti asilo in Austria e l’Austria chiude le frontiere con l’Italia, in cosa mai potranno trovarsi d’accordo i sovranisti italiani e quelli austriaci? Sono annoverati tra i sovranisti anche i tedeschi di Alternative fur Deutschland, che non solo vogliono chiudere le frontiere, ma insistono perché l’Italia rientri subito dal suo debito pubblico tagliando i servizi per i cittadini. Come può un partito italiano allearsi con questi signori? Senza un accordo col Ppe saranno all’angolo. Ho messo al servizio di questa missione la mia competenza e le mie relazioni. Tuttavia credo che sia possibile trovare un accordo tra il Ppe e dei sovranisti come Orban e Salvini facendoli ragionare. Da soli, con gli altri parlamentari sovranisti, nel Parlamento resteranno agli angoli. Converrà a loro, per contare, trovare un accordo con il più importante partito europeo e aggiungere i loro voti a quelli popolari nel Parlamento europeo su temi sui quali si sia trovato preventivamente un accordo. Io, che sono accusato di aver troppo talento per la mediazione, mi impegnerò per riuscirci”.

Il governo è veramente ai ferri corti o è una finta elettorale e poi dal 27 maggio torneranno amici come prima?

“Sono arrivati a pesanti insulti personali, non credo possa trattarsi di teatro. Ma il problema è a monte: Cinquestelle e Lega hanno programmi e idee incompatibili, non hanno mai trovato una sintesi e non la troveranno certo ora. E poi sono più di trenta le questioni su cui sono in totale disaccordo. Dall’autonomia alle province, dalle opere pubbliche alla castrazione chimica, dalla flat tax ai vaccini e via di questo passo. Credo davvero che sia impossibile continuare con questo governo che ha fatto e fa male agli italiani su tutto, dai fatti dell’economia ai diritti di libertà in materia di giustizia. Le elezioni europee restituiranno un equilibrio diverso e dimostreranno ancora una volta che il centrodestra è l’unico progetto credibile, coerente e anche vincente che si può mettere in campo”.

Dall’Europa a giugno arriverà la stangata, cosa si può fare veramente per evitarla?

“La ‘stangata’, se arriverà, ce la siamo voluta da soli, con questo governo di incapaci e irresponsabili soprattutto sui temi economici. È stato il Presidente del Consiglio Conte ad impegnarsi con le autorità europee per un aumento dell’Iva ed anche a trovare entro l’anno le coperture per una misura costosa e inutile come il reddito di cittadinanza. Si sono impegnati al riguardo e gli impegni si debbono mantenere. Il conto lo pagheranno le famiglie italiane che pagheranno di più il carrello della spesa, dovendo sborsare almeno 500 euro in più all’anno. Non mi sento di escludere nemmeno che, alla fine, per come si è ingarbugliata la situazione economica, il governo decida di dare applicazione ad altre vecchie proposte del Movimento 5 stelle come un’imposta sugli immobili alla francese, un’imposta patrimoniale e un’imposta sulle successioni sempre alla francese. Una vera espropriazione assolutamente immorale”.

La drammatica storia di Noemi. In Italia si è tornati a sparare in strada, la sicurezza fa acqua da tutte le parti? Serve un decreto bis o rischia davvero di avere profili di incostituzionalità?

“Il problema, mi scusi, non sono i decreti, per altro magari scritti male. Il problema è quello del controllo dei centri città e delle periferie urbane. Questo governo si è occupato prevalentemente della frontiera meridionale, della protezione e della sicurezza sulle coste, un tema importante certo, ma ci si è dimenticati del resto di altri luoghi di frontiera del nostro territorio. Nonostante le premesse non c’è stata alcuna svolta. E pensare che le ricette sono note: potenziare i contingenti dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere che furono decisi dai miei governi e investire di più nelle Forze dell’ordine, rafforzandone i numeri, gli strumenti e la presenza. Realizzeremo queste innovazioni non appena avremo sostituito questa maggioranza innaturale e non votata dagli italiani con un governo di centro-destra. A Roma e a Napoli i casi di cronaca raccontano di violenze quotidiane e di un ordine pubblico a rischio. La storia di Noemi ci ha addolorato ed angosciato. È stata una tragedia che ci deve determinare a mettere in campo nelle situazioni locali a rischio una davvero efficiente rete di prevenzione e di sicurezza. Preghiamo per lei e per tutti gli altri bambini che non meritano di soffrire come è capitato a lei”.

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