“A sinistra esiste un antifascismo militante che diventa una mafia, una mafia culturale“. Ne è convinto Francesco Polacchi, editore di Altaforte, casa editrice vicina a CasaPound al centro delle polemiche per la partecipazione al Salone del libro di Torino. Polacchi in questi giorni è stato fortemente criticato per le sue dichiarazioni, tanto che Comune di Torino e Regione Piemonte hanno deciso di presentare un esposto contro di lui per apologia di fascismo.
A proposito del libro-intervista su Matteo Salvini, Polacchi si sente di ringraziare “i vari Raimo, Zerocalcare, Wu Ming e tutti quelli che si sono sfilati dal Salone del libro”. “Loro – spiega – pensavano di farci un torto sabotandoci ma alla fine, quando andiamo a valutare gli aspetti commerciali, vediamo che scala qualunque tipo di classifica”. “Il libro-intervista è il numero 3 dei libri più venduti su Amazon“, aggiunge, “sappiamo che Salvini verràvotato da un italiano su 3, quindi anche in ottica commerciale, non dico che lo compreranno uno su 3, ma saràun best seller”.
Alla conferenza stampa interviene anche il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano: “Se fosse stata la mia casa editrice il libro non glielo avrei mai fatto fare a 15 giorni dal voto, questo mostra che è una casa editrice indipendente”, dichiara.
In merito alle frasi Polacchi, che ha detto che “l’antifascismo è il vero male di questo Paese“, Di Stefano minimizza: “Sono dichiarazioni similari a quante fatte in 15 anni da Casapound. Se mirassimo a sopprimere la democrazia saremmo giàstati sciolti da 15 anni“. “E’ solamente l’espressione libera di un’opinione“, aggiunge, “questo antifascismo è sempre più convulso vicino alle elezioni, come accadde per il 4 marzo”.