Con l’invio dei corrispettivi al Fisco un flusso di 35 miliardi di scontrini

Non si sa ancora esattamente come funzionerà, ma certo per vincere la nuova lotteria del Fisco servirà una bella dose di fortuna. Almeno a giudicare dai 30-35 miliardi di scontrini e ricevute fiscali che i tecnici dell’amministrazione stimano di ricevere nel 2020, quando l’obbligo di trasmissione dei corrispettivi si applicherà a tutti gli esercizi commerciali (negozi, bar, alberghi, ristoranti, spacci aziendali e così via). Per quel che vale, l’anno scorso per la Lotteria Italia sono stati stampati 10 milioni di biglietti. Comunque, anche se l’invio a tappeto (e la lotteria) partiranno dal 1° gennaio, mancano solo sette giorni al primo passaggio. Lunedì prossimo, 1° luglio, scatta l’obbligo di trasmissione dei corrispettivi per 261mila esercenti con ricavi superiori a 400mila euro all’anno. Ad esaltarne la funzione di “prova tecnica” è anche la moratoria sulle sanzioni, prevista con la conversione del decreto crescita, ormai in dirittura d’arrivo: i ritardatari eviteranno le multe fino al 31 dicembre di quest’anno, purché trasmettano i dati sui corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione e liquidino l’iva regolarmente. Sempre il decreto crescita prevede una semplificazione, che si applicherà a regime: la possibilità di inviare i corrispettivi, memorizzati su base quotidiana, non il giorno stesso, ma entro 12 giorni. Una semplificazione che però, con ogni probabilità, non servirà a lenire il malcontento dei professionisti, alle prese con adempimenti nuovi che si aggiungono alla routine (si pensi al debutto degli Isa). D’altra parte, l’incidenza degli scarti nei primi sei mesi di e-fattura tra privati (ancora il 2,91%) dimostra che una fase di rodaggio è indispensabile. Il test sui sistemi informatici 130-35 miliardi di scontrini e ricevute sono un flusso senza precedenti per il Fisco italiano, che proprio sulla base di questa stima testerà la tenuta dei sistemi di trasmissione. Per rendersene conto basta confrontare questa cifra con altre due: • i 754 milioni di documenti relativi alle spese sanitarie trasmessi da farmacie, medici, cliniche e ospedali per alimentare la dichiarazione dei redditi precompilata 2019; • i 941 milioni di e-fatture tra privati fatte transitare attraverso il Sistema di interscambio (Sdi), tra il 1° gennaio e giovedì scorso, da circa 3,3 milioni di soggetti “cedenti”. In vista del 1° luglio, l’Agenzia è orientata a ripetere quanto fatto per la e-fattura, diramando su internet le Faq operative “a puntate”. E rinviando a un secondo tempo la pubblicazione di una circolare vera e propria. Mentre a livello normativo, dopo il decreto ministeriale del 10 maggio scorso che ha dettato gli esoneri “soggettivi” dall’invio dei corrispettivi, manca ancora quello con la mappatura delle zone prive di connessione. La lotta all’evasione Oltre a far sì che tutto vada liscio sotto il profilo tecnico, la seconda sfida del Fisco è il contrasto all’evasione fiscale, perché all’invio dei corrispettivi è collegato il recupero di 2 miliardi all’anno, a regime (cifra analoga a quella preventivata perla e-fattura). Come per la fattura elettronica, s’è detto che chi non fa lo scontrino oggi non lo farà neppure domani. Ma molte altre frodi, ribattono dalle Entrate, potranno essere bloccate grazie al database aggiornato dei corrispettivi. E poi c’è la lotteria, ora prevista dal 2020 dopo due rinvii. Le estrazioni saranno mensili (con premi da 10mila euro) e annuale (un milione in palio). L’idea è far leva sul contrasto d’interessi, spingendo i consumatori a chiedere lo scontrino (o la ricevuta) e a farvi inserire il proprio codice fiscale per tentare la sorte. Basterà? In attesa di scoprirlo, il decreto crescita rafforza le chance extra di chi pagherà con moneta elettronica (alzandole dal 20 al 100%). In pratica, ogni scontrino superiore a i euro darà al possessore un ticket, cioè un biglietto della lotteria, ogni io centesimi: ad esempio, uno scontrino da 5 euro darà 30 ticket, che con il decreto diventano 100 (anziché 60) se si paga con il bancomat.

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