Affido condiviso, salta ddl Pillon: testo unificato. Pd: “Ritirarlo definitivamente”

Il ddl Pillon finisce in soffitta. Dopo mesi di polemiche, scontri con l’opposizione, ma anche nella stessa maggioranza, il disegno di legge del senatore leghista, da sempre attivista dei Movimenti per la famiglia e tra gli animatori del Family day, viene superato. A deciderlo è la commissione Giustizia del Senato, che ha votato all’unanimità di restituire il mandato di relatore proprio a Simone Pillon, perché elabori un nuovo testo unificato, che tenga conto delle altre 5 proposte di legge presentate (da FI e Fratelli d’Italia), dei rilievi mossi dal Movimento 5 Stelle e di quanto emerso dalle oltre 100 audizioni svolte sul tema dell’affido condiviso. A esultare è la minoranza, in particolare il Partito democratico, che più di tutti aveva alzato gli scudi contro l’iniziativa del parlamentare del Carroccio, anche se la tensione resta altissima: “Se davvero, il ddl non esiste più e stanno lavorando ad altro, allora venga immediatamente ritirato. Altrimenti Il M5S sta mentendo, come sempre”.

Accuse subito respinte al mittente dai pentastellati: “Dopo ore di chiacchiere e accuse sterili del Pd abbiamo votato, all’unanimità, il mandato al relatore per la presentazione di un testo unificato. E’ esattamente quello che avevamo detto: il ddl di Pillon e gli altri 5 erano superati”. Lo stesso parlamentare leghista si è detto pronto a mettersi al lavoro per presentare alla ripresa dei lavori di settembre una proposta normativa che tenga conto di tutti i dubbi che sono stati raccolti nei mesi di gestazione del provvedimento. Sebbene il capogruppo dem a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, puntualizzi come il suo partito non abbia confermato nessun mandato al relatore. Anzi, la soluzione è azzerare tutto e ripartire dal principio: “Grazie alla mobilitazione di tante donne in Italia, oggi abbiamo fermato l’avanzamento del ddl Pillon”, spiega. Il riferimento è alle manifestazioni di protesta organizzate in Senato dalle parlamentari Pd e nelle piazze italiane da Non una di meno e altre associazioni che si battono per la difesa dei diritti delle donne.

Il prossimo testo sull’affido condiviso sarà oggetto di nuove riunioni di maggioranza, fanno sapere dal Movimento. I punti maggiormente criticati riguardano, infatti, la mediazione civile obbligatoria (e a pagamento) per chi decide di separarsi, il concorso alle spese di mantenimento dei minori, l’equiparazione forzata dei tempi di permanenza tra i genitori con tanto di doppio domicilio e soprattutto il passaggio sull’alienazione genitoriale, in cui gli oppositori vedono gravi falle che rischiano di creare confusione o, peggio ancora, storture nella norma. C’è tempo fino a settembre per studiare nuove formule. Ma forse anche più tempo.

Reviews

Related Articles