Decreto sicurezza bis, Mattarella firma ma rileva criticità

ll Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di conversione del decreto legge 14 giugno 2019, n. 53 recante ‘Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica’ (detto ‘Sicurezza bis’), ed ha contestualmente inviato una lettera ai presidenti del Senato Elisabetti Casellati, della Camera Roberto Fico, e al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Il capo dello Stato firma il provvedimento ma rileva criticità nel testo.  I contenuti del Dl Sicurezza bis “sono stati, in sede di conversione, ampiamente modificati dal Parlamento e non sempre in modo del tutto omogeneo rispetto a quelli originari del decreto legge presentato dal Governo”, scrive Mattarella. “Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità“, scrive l’inquilino del Colle. 

Suscita perplessità la previsione contenuta nell’articolo 16 lettera b) del Dl Sicurezza bis, che modifica l’art. 131 bis del codice penale, rendendo inapplicabile la causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e oltraggio a pubblico ufficiale “quando il reato è commesso nei confronti di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni”.

“Per effetto di un emendamento, nel caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali – per motivi di ordine e sicurezza pubblica o per violazione alle norme sull’immigrazione – la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 volte nel massimo, determinato in un milione di euro, mentre la sanzione amministrativa della confisca obbligatoria della nave non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta”, si legge nella lettera: “Osservo che, – prosegue il presidente con riferimento alla violazione delle norme sulla immigrazione, non è stato introdotto alcun criterio che distingua quanto alla tipologia delle navi, alla condotta concretamente posta in essere, alle ragioni della presenza di persone accolte a bordo e trasportate”, sottolinea il capo dello Stato.

Anche con il Dl Sicurezza bis rimane l’obbligo di salvataggio dei naufraghi. “Non appare ragionevole – ai fini della sicurezza dei nostri cittadini e della certezza del diritto – fare a meno di queste indicazioni e affidare alla discrezionalità di un atto amministrativo la valutazione di un comportamento che conduce a sanzioni di tale gravità“, sottoliena il Quirinale ricordando che “la Corte Costituzionale, con la recente sentenza n. 112 del 2019, ha ribadito la necessaria proporzionalità tra sanzioni e comportamenti”.

Le perplessità del Quirinale sul Dl Sicurezza Bis vengono illustrate “rimettendo alla valutazione del Parlamento e del Governo l’individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione”, scrive il presidente della Repubblica. 

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