Cominciano a declinarsi più in concreto i punti “non negoziabili” che Nicola Zingaretti ha consegnato nelle mani del Capo dello Stato per far partire una possibile trattativa con il M5S. Le cinque condizioni espresse ieri, certo, che però in realtàsi riducono – secondo quanto si apprende – a tre paletti irrevocabili: la manovra economica innanzitutto, da concordare nei minimi dettagli e nel segno dell’equità; poi la diversa politica migratoria chiesta ieri che però si risolve, per il leader Dem, nell’abolizione dei due decreti Sicurezza targati Salvini. Anche l’accento posto sulla centralitàdel Parlamento ha una sua ricaduta pratica: no al taglio dei parlamentari previsto dalla riforma Fraccaro, giàbocciato dai Dem nelle tre letture che ci sono state in Parlamento. Date le premesse, la trattativa si annuncia in salita