La crisi: vertici, riunioni, veti e smentite. Il punto

 L’unica elemento certo è come al solito quello che arriva dal Quirinale: il Presidente Mattarella ha infatti chiesto ai partiti interessati alle trattative per la formazione di una nuova maggioranza di avere indicazioni certe entro oggi alle 19. Proseguono quindi febbrili riunioni, vertici, incontri e chiamate incrociate, con relativa coda di indiscrezioni. Al Nazareno la giornata è stato segnata dal febbrile lavoro della cabina di regia, con il segretario dem Zingaretti insieme al presidente del partito Gentiloni, le due vice Ascani e Serracchiani, i due vicesegretari De Micheli e Orlando e i gapigruppo Delrio e Marcucci. Una buona parte del partito spinge, renziani in testa, per l’intesa con i pentastellati, anche passando per la conferma di Conte alla presidenza del consiglio del nuovo esecutivo. E mentre Marcucci ha confermato come “non ci siano veti, nemmeno su Conte�, da parte sua Zingaretti si è limitato ad affermare come “sia necessario andare avanti ed ascoltare le ragioni di tutti�. La Direzione dem è stata fissata per domani mentre si inseguono le voci di un prossimo incontro tra il segretario PD e il leader 5S DiMaio. Il vicepremier uscente ha radunato per questo pomeriggio i big del Movimento. Incontro a cui ci sarebbe anche Davide Casaleggio e lo stesso Beppe Grillo. I 2 fari pentastellati potrebbero avere opinioni e posizioni diverse, il manager da una parte convinto che la strada maestra siano elezioni anticipate, il capo spirituale dall’altra che da giorni spinge, a modo suo, per un accordo con gli ex nemici piddini. La base, manco a dirlo, sarebbe spaccata. Non in 2 ma in 3, tra pontieri giallorossi, pasdaran delle elezioni e nostalgici dell’intesa con Salvini. Le ore passano e pare anche la pazienza del Colle.

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