Visco: “Cauto ottimismo dovuto a campagna vaccinale, ma forte incertezza sull’economia”

ROMA – “La crisi globale senza precedenti causata dalla diffusione del Covid continua a incidere pesantemente sull’economia e sul tessuto sociale. Le misure di contenimento stanno richiedendo restrizioni all’esercizio delle attività produttive, limitazioni agli spostamenti personali, prolungati periodi di sospensione della didattica in presenza nelle scuole e nelle università“. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella sua relazione all’assemblea ordinaria dei partecipanti. “La pressione sui sistemi sanitari è ancora forte. L’avvio delle campagne di vaccinazione in Italia e nel resto del mondo- sottolinea- induce a un cauto ottimismo per il futuro. Resta comunque forte l’incertezza sull’evoluzione della crisi sanitaria e, di conseguenza, sulle prospettive dell’economia”.

VISCO: “DA BANKITALIA 85 MLN PER PROGETTI CONTRO IL VIRUS”

“Nell’anno trascorso e nei primi mesi del 2021 il Consiglio superiore della Banca d’Italia ha disposto 34 contributi straordinari, per un complesso di circa 85 milioni di euro, sotto forma di erogazioni liberali, destinate in larga parte a progetti di immediata attuazione finalizzati a potenziare la capacità di contrasto alla diffusione del virus da parte del sistema sanitario nazionale. È in fase di avanzata realizzazione un’iniziativa a favore delle famiglie di medici e infermieri che hanno perso la vita a causa del Covid”.

VISCO: “CON MISURE ANTI COVID ATTIVITÀ A 1.300 MLD”

“Gli interventi di politica monetaria che abbiamo adottato nell’Eurosistema per contenere gli effetti economici della pandemia si sono riflessi sul bilancio sottoposto oggi alla vostra approvazione. La dimensione raggiunta dalle attività a fine 2020 è senza precedenti: il totale di bilancio ha sfiorato i 1.300 miliardi, 336 in più rispetto allo scorso anno. Tale incremento si aggiunge a quello di 429 miliardi rilevato nei 5 anni precedenti”, spiega Visco. “Dalla fine del 2014, il totale di bilancio è quindi cresciuto di quasi il 150 per cento, a causa dello straordinario incremento delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine delle banche e degli acquisti di titoli pubblici e obbligazioni private per finalità di politica monetaria”.

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