GENOVA -“Ieri Ema ha deciso di non decidere, lasciando ai vari paesi dell’Unione la scelta di cosa fare sul vaccino di Astrazeneca. Trovo la scelta sbagliata e sconcertante, che sarà foriera di ulteriori polemiche e criticheâ€. Lo scrive su Facebook il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.“Lasciare i singoli Paesi europei con il cerino in mano nella decisione su cosa fare con Astrazeneca, allontana ancora di più la gente dalle istituzioni e dall’Europa stessa- sostiene l’infettivologo- credo che la credibilità di questo vaccino sia purtroppo compromessa nell’opinione pubblica. Occorre farsene una ragione e bisogna soprattutto trovare soluzioni alternative anche in autonomia rispetto all’Europa stessaâ€. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, aggiunge il presidente della Società italiana di terapia antinfettiva, “cerchiamo di guardare al bicchiere mezzo pieno: Astrazeneca, che rimane un ottimo vaccino per il quale i benefici superano di molto i rischi di eventi avversi, va bene per chi ha più di 60 anni. Concentriamoci su tutti quelli che hanno più di 60 anni e vacciniamoli tutti nel più breve tempo possibile. Poi, penseremo a quelli più giovaniâ€.
LEGGI ANCHE: Bassetti: “Tachipirina prima del vaccino Astrazeneca? Sbagliatissimoâ€
Bassetti: “AstraZeneca è sicuro, chi dice il contrario sta col virusâ€
BASSETTI: “TERZA ONDATA AL PICCO, IN DUE SETTIMANE CALO”
“Il picco della terza ondata è stato raggiunto ormai quasi in tutta Italia, il tasso di positività dei tamponi è sceso al 4% e dovremmo vedere, nelle prossime due settimane, una riduzione significativa di ricoveri ospedalieri e anche decessiâ€, scrive Bassetti su Facebook. “Risultati ottenuti non certo grazie alla zona rossa pasquale unica- sostiene l’infettivologo- ma grazie alle misure di contenimento locali e alla naturale evoluzione di ogni ondata epidemica, che dura in genere tra le quattro e le otto settimaneâ€.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it