Covid-19 grows rapidly among young Brazilians

by Bianca Oliveira

SAO PAULO – In addition to the explosion of cases of Covid-19 since the beginning of 2021, what has frightened health professionals at the forefront of combating the pandemic are the changes in the profile of the victims. Today, one in five people admitted to the ICU with the disease is between 18 and 44 years old, often without comorbidities.

During the first wave, in 2020, patients were mostly elderly. Although this group still represents the highest number of deaths, hospitalizations of adults and young people for Covid-19 grows at a much faster rate than in the rest of the population. Among people aged 40 to 49 years hospitalizations increased 625%, while the age groups 30 to 39 and 50 to 59, the increase was above 500%.

Researchers and scientists attribute the increase in hospitalizations of young people to some factors, such as the possibility that the new variants of the coronavirus are more aggressive for this age group, but there is still no scientific evidence. In general, younger people take longer to look for hospitals and, therefore, arrive in a more serious condition.

The change in profile also impacts on the pressure on the country’s health system, since normally young people and adults are more resistant to the disease and spend more time in ICU beds, reducing the turnover of vacancies. In early March, SĂŁo Paulo’s Health Secretary, Jean Gorinchteyn, said in a news conference that the average ICU occupancy in the state went from 7 to 10 days per patient, to 14 to 17 days.

The mortality of young Brazilians by Covid-19 is also a topic of study for scientific cooperation between Italy and Brazil, which assess the causes of this increase, as well as genetic predispositions to the virus and the impact of new variants on the pandemic.

BRASILE. PIĂ™ GIOVANI COL COVID, SI RIEMPIONO LE TERAPIE INTENSIVE

di Bianca Oliveira

SAN PAOLO – Oltre all’aumento dei casi di Covid-19 dall’inizio del 2021, a preoccupare gli operatori sanitari in prima linea in Brasile nella lotta alla pandemia è la variazione nella tipologia di persone colpite. Oggi una persona su cinque ricoverata in terapia intensiva ha un’etĂ  compresa tra i 18 ei 44 anni e nella maggior parte dei casi non presenta comorbiditĂ .

Durante la prima ondata, nel 2020, i pazienti erano per lo piĂą anziani. Sebbene la maggior parte delle vittime si registri in questo gruppo, i ricoveri di adulti e giovani per Covid-19 sta crescendo a un ritmo molto piĂą rapido rispetto al resto della popolazione. Tra le persone di etĂ  compresa tra i 40 ei 49 anni i ricoveri sono aumentati del 625%, mentre per le fasce di etĂ  dai 30 ai 39 anni e dai 50 ai 59 anni l’aumento è stato superiore al 500%.

Ricercatori e scienziati attribuiscono l’aumento dei ricoveri tra gli adulti fino ai 44 anni ad alcuni fattori, come la possibilitĂ  che le nuove varianti del coronavirus siano piĂą aggressive per questa fascia di etĂ , ma non ci sono ancora prove scientifiche. In generale, i piĂą giovani aspettano di piĂą a rivolgersi agli ospedali e, quindi, arrivano in condizioni piĂą gravi.

Il cambio di profilo impatta anche sulla pressione sul sistema sanitario, poichĂ© normalmente i giovani e gli adulti sono piĂą resistenti alla malattia e restano piĂą a lungo in terapia intensiva, riducendo il turnover dei letti. All’inizio di marzo, il segretario alla Salute di San Paolo, Jean Gorinchteyn, aveva dichiarato in una conferenza stampa che in media i pazienti occupavano i posti di terapia intensiva per 14-17 giorni contro i 7-10 giorni di prima.

La mortalitĂ  tra i giovani brasiliani per Covid-19 è anche un argomento di studio per le attivitĂ  di cooperazione scientifica tra Italia e Brasile: si stanno analizzando le cause all’origine dell’attuale situazione, nonchĂ© la predisposizione genetica al virus delle persone e l’impatto di nuove varianti sull’andamento pandemia.

COVID-19 CRESCE RAPIDAMENTE ENTRE JOVENS BRASILEIROS

por Bianca Oliveira

Além da explosão de casos de Covid-19 desde o início de 2021, o que vem assustando os profissionais de saúde da linha de frente do combate à pandemia são as mudanças de perfil das vítimas. Hoje, uma em cada cinco pessoas internadas em UTI com a doença tem entre 18 e 44 anos, muitas vezes sem comorbidades.

Durante a primeira onda, em 2020, os pacientes eram em sua maioria idosos e pessoas com comorbidades. Apesar deste grupo ainda representar o maior número de mortes, as internações de adultos e jovens por Covid-19 cresce em um ritmo muito mais acelerado do que no restante da população. Entre pessoas de 40 a 49 anos as hospitalizações aumentaram 625%, já as faixas etárias de 30 a 39 e 50 a 59 anos, o aumento ficou acima de 500%. 

Pesquisadores e cientistas atribuem o aumento de internações de jovens a alguns fatores, como a possibilidade das novas variantes do coronavírus serem mais agressivas para essa faixa etária, porém não há ainda comprovações científicas. No geral, as pessoas mais novas demoram mais tempo para procurar os hospitais e, por isso, chegam em estado mais grave.

A mudança no perfil impacta também na pressão sobre o sistema de saúde do país, já que normalmente jovens e adultos são mais resistentes à doença e passam mais tempo em leitos de UTI, diminuindo a rotatividade das vagas. No início de março, o secretário de Saúde de São Paulo, Jean Gorinchteyn, disse em coletiva de imprensa que a média de ocupação de UTIs no estado passou de 7 a 10 dias por paciente, para 14 a 17 dias.

A mortalidade dos jovens brasileiros pela Covid-19 também é tema de estudo da cooperação científica entre Itália e Brasil, que avaliam as causas desse aumento, assim como predisposições genéticas ao vírus e o impacto das novas variantes sobre a pandemia. 
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