GENOVA – Serrande alzate e luci accese dalle 18, ma locali chiusi in rispetto delle norme anti Covid. Nessun asporto, ma piazza illuminata. È la protesta soft che da stasera hanno organizzato i locali di piazza delle Erbe, cuore della movida e del centro storico di Genova. “Un intero mese privo di zone gialle potrebbe essere il colpo di grazia per le nostre attività come per tantissime altre- scrivono gli esercenti in una nota unitaria- lo slogan scelto è molto chiaro: vogliamo solo lavorare. Vogliamo lavorare in sicurezza. Vogliamo sicurezza per noi, per i nostri dipendenti e soprattutto per i nostri clientiâ€. Baristi e ristoratori si chiedono “perché non si possa pensare di utilizzare i tavoli all’aperto, in totale sicurezza e controllo, anche durante la zona arancione. Siamo coscienti del fatto che per bere e mangiare si debba abbassare la mascherina e, per questo motivo, continuiamo a insistere sull’importanza dell’utilizzo dei tavoli esterni e di tutte le misure che garantirebbero la sicurezzaâ€.
Gli esercenti di piazza delle Erbe contestano di essere diventati da troppo tempo “il capro espiatorio di una politica che ignora le nostre richieste e le nostre necessità , ma ci grava di ruoli che non ci competono, chiedendo di garantire la sicurezza esterna al nostro locale anche quando siamo costretti a lavorare solo con l’asporto. L’obiettivo della nostra iniziativa è dire che siamo qui per trovare e proporre soluzioni per lavorare in sicurezza per la tutela e sopravvivenza dei nostri locali, mettendo al primo posto la salute. Ci troviamo a gridare alla nostra emergenza: ci troviamo schiacciati dentro a un paradosso normativo che alimenta solo tensioniâ€.
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