Benzinai, la Faib riduce lo sciopero a un giorno. Ma altri sindacati non ci stanno: “Troppo tardi

ROMA – Sindacati divisi sulla sciopero dei benzinai scattato alle 19 di oggi, 24 gennaio: se la Faib Confesercenti ha annunciato che ridurrà lo sciopero a un giorno solo (dopo il tavolo con il ministro Adolfo Urso), Fegica e Figisc/Anisa non ci stanno.

LA POSIZIONE DI FAIB CONFESERCENTI

La presidenza nazionale Faib Confesercenti, riunita d’urgenza, a seguito dell’incontro con il ministro Urso, ha valutato e ritenuto "positive" le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge. “In particolare – spiega Faib – ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche. In segno di apprezzamento del lavoro svolto dal Ministro e dai suoi collaboratori, e con l’obiettivo di ridurre il disagio alla cittadinanza, la presidenza Faib ha dunque deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. La decisione verrà presentata alla riunione di coordinamento con le altre sigle, fissata per domani mattina, mercoledì 25 gennaio”.

LEGGI ANCHE: Parte lo sciopero di 48 ore dei benzinai, l’elenco dei distributori aperti a Roma

FEGICA E FIGISC/ANISA NON CI STANNO: "TROPPO TARDI"

"Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero" che dunque "rimane confermato", dicono invece in una nota i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa spiegando che "il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza".

"L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatorio certo va nella direzione giusta e auspicata – scrivono i presidenti della Fegica, Roberto Di Vincenzo, della Figisc Bruno Bearzi e della Anisa Massimo Terzi -. Ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento. Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile. Lo sciopero è quindi confermato. Così come rimane confermata l’intenzione della categoria di dare tutto il proprio contributo al processo di riforma, per ora solo annunciato. Domani alle ore 11 è in programma una assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria, presso la sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, aperta a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari".
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