Sospensione dell’Iva più ampia

Sospensione Iva allargata a tutte le imprese di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza. Uno stop che da solo vale 3,2 mid di euro. Per tutti l’appuntamento resta quello unico entro il 31 maggio in una unica soluzione o in cinque rate mensili che decorrono da maggio 2020. Resta fuori la provincia di Brescia sebbene sia una di quelle maggiormente flagellate dall’epidemia di Corona-virus. Sono queste alcune delle novità che arrivano dalla lettura della relazione tecnica di accompagnamento del decreto legge 18/2020 pubblicato nella G. U. del 17/3/2020. Sospensione Iva ampliata. In tutta Italia le scadenze tributarie del 16 marzo sono state semplicemente differite al 20 marzo prossimo. Discorso più articolato per la sospensione più lunga degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi. In questo caso il legislatore ha operato una doppia scelta: dimensionale e di settore. Nel primo caso la sospensione opera per tutti gli esercenti attività di impresa, arte o professione con domicilio legale o sede in Italia con ricavi e compensi non superiori a 2 min di euro. Nel secondo caso, invece si opera sui settori delle filiere maggiormente colpite (sport, trasporti, ristorazione, arte, cultura, educazione e terzo settore). Tutta l’operazione di sospensione vale quasi 4 mid di euro (3.956 min di euro). Per la ragioneria non si devono ascrivere effetti nel bilancio dello stato perché è uno spostamento sul calendario dello stesso anno. L’operazione sulle ritenute di lavoro dipendente (con le addizionali) vale 708 min di euro e si applica ai soggetti con ammontare annuo di ricavi o compensi inferiore a 2 min di euro. Per l’Iva invece si è intervenuti in senso più ampio ricomprendendo anche i contribuenti nelle sedi delle province maggiormente colpite e si stima per il mese di marzo a titolo di versamenti Iva un sospeso pari a oltre 3,2 mid di euro. Ma resta fuori la provincia di Brescia. Il motivo lo si ritrova nella relazione illustrativa del provvedimento. Al momento della stesura delle misure si è tenuto conto del numero di casi di Codiv-19 per 100 mila abitanti al 14 marzo (data in cui è stata ultimata la norma). La soglia scelta è stata di 200 per 100 mila abitanti. Brescia risultava al 14 marzo ancora al di sotto di quel limite. L’intenzione del legislatore, di tornare nel decreto di aprile al calendario delle sospensioni fiscali, è dovuta anche all’andamento di queste situazioni e nel caso in cui ci si trovasse in situazioni emergenziali aggravate le sospensioni saranno applicate anche per le province in cui la situazione sia più grave.

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