Professioni: sui 600 euro mancano 70 milioni

Migliaia di professionisti iscritti agli Ordini esclusi dagli aiuti per il Covid-19 a causa di paletti irragionevoli, tasse e incertezze sull’arrivo dei fondi. L’allarme è lanciato dall’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privati italiani che ieri ha inoltrato al ministeri di Lavoro ed Economia il terzo resoconto sull’andamento delle richieste per il bonus di 600 euro. Le domande arrivate sono 481.629, quelle ammesse 431.713 e 8.177 sono ancora in lavorazione. I fondi, pari a 200 milioni, arrivano a coprire 333.333 soggetti. Ad oggi, manca la copertura per oltre 70 milioni e le Casse, ma soprattutto i loro iscritti, chiedono di sapere se il fondo sarà rifinanziato e tutti gli “aventi diritto” potranno ricevere questo aiuto. Ma non è tutto, le Casse lamentano che la previsione intro- Professioni: sui 600 euro mancano 70 milioni dotta nell’articolo 34 del DI 23 dell’8 aprile, che richiede l’iscrizione esclusiva alla Cassa, ha ingiustamente privato del bonus alcuni professionisti e introdotto un’ingiustificata disparità di trattamento. A essere esclusi sono anche i titolari di pensioni dirette e indirette. Un’altra ingiustizia, segnala Adepp, che colpisce soprattutto i titolari di pensione iscritti alle Casse nate con il Dlgs 103/1996, nella maggior pane dei casi, trattandosi di enti “giovani” le pensioni sono mini e la sopravvivenza è garantita dalla possibilità di lavorare; la maggior parte dei loro pensionati attivi, infatti, ha una pensione largamente al di sotto dell’assegno sociale. Alcune Casse intendono intervenire per ristabilire l’equità e dare una mano a chi è rimasto escluso. Un’operazione che avrà un costo fiscale perché eventuali aiuti erogati al propri iscritti in difficoltà vengono tassati, eppure si tratta di fondi già soggetti alla tassazione del 26% applicata ai rendimenti. Per questo nella comunicazione inviata ieri si chiede di non far partecipare questi aiuti alla formazione del reddito. Va detto che è da tempo che le Casse chiedono di esentare questi tipo di interventi, una necessità che oggi è diventata impellente. Le Casse chiedono infine chiarimenti sui tempi di restituzione di quanto anticipato per i 600 euro, perché con la proroga dei versamenti contributivi e con i rendimenti compromessi dall’attuale situazione rischiano una crisi di liquidità.