Un fisco meno nemico

Luca Asvisio, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Torino, intervista Alberto Gusmeroli, presidente della commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera, responsabile dell’Unità Fisco del dipartimento economia della Lega e co-relatore della delega fiscale. Quali sono i principi cardine della delega per la riforma fiscale?
Semplificazione, graduale riduzione della pressione fiscale e riequilibrio del rapporto cittadino/fisco. Un Fisco magari non amico ma certamente “meno nemico” di quanto non sia ora. Crediamo che la semplicità e la bassa tassazione siano gli strumenti giusti. La miniflat tax al 15% e la cedolare secca sugli affitti abitativi sono due validissimi esempi che hanno ridotto levasione. Poi ce il tema delle sanzioni, anch’esse da rimodulare: non si può trattare alla stregua di pericolosi evasori quei cittadini che, pur dichiarando correttamente le imposte, per difficoltà momentanee non riescono a pagarle.

Questa delega è un primo passo per l’inserimento dello Statuto del Contribuente in Costituzione?
Lo auspico, perché lo Statuto del Contribuente è una delle leggi meno rispettate e tra le più “calpestate” Ora torna a essere un cardine della normativa e in qualche modo si contraddistingue come “legge principe” del nuovo sistema fiscale.

Pensa che la sua proposta di versamento mensile delle imposte dirette per autonomi e imprese possa essere ripresa in futuro?
Personalmente farò il possibile per ottenere soprattutto la rateizzazione dell’acconto di novembre da gennaio a giugno dell’anno successivo, che come da quesito all’ISTAT non necessita di copertura nel bilancio dello Stato se non per cassa. Sarebbe nn bei segnale perché i calcoli rimarrebbero gli stessi, anche il previsionale, ma per la prima volta in cinquant’anni metà delle tasse si pagherebbe a consuntivo. Nessuno finirebbe più a credito del fisco e si potrebbe abolire la ritenuta d’acconto, con vantaggi conseguenti alla diminuzione degli adempimenti.

Allo scopo di perseguire la crescita dell’occupazione, perché state valutando il meccanismo secondo cui sugli utili destinati alle assunzioni si paga il 15% dell’Ires, invece del classico modello decontributivo adottato in molti altri stati?
Crescita del Paese e incremento dell’occupazione sono l’obiettivo cui deve strategicamente tendere ogni provvedimento e a maggior ragione la delega per la riforma fiscale. In merito, ho presentato una proposta sul superammortamento dei costi del personale incrementati da un anno all’altro.

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