Aiuti a 1/3 dei professionisti

La pandemia ha graffiato (profondamente) il tessuto professionale: se, infatti, poco piĂą di un terzo (il 32,8%) degli associati alle Casse previdenziali private ha fatto richiesta della prima mensilitĂ  del «bonus» da 600 euro introdotto dal decreto «Cura Italia» (18/2020), destinato a «soggetti con redditi medio-bassi», a distanza di un anno è sempre piĂą prepotente l’esigenza di protezioni per il comparto dell’occupazione indipendente. Non manca, però, un segnale incoraggiante dall’attuale governo, giacchĂ© il decreto sostegni (41/2021), che si appresta ad iniziare il percorso di conversione in legge, al Senato, superata l’identificazione dei beneficiari attraverso il codice Ateco, include nella fruizione del contributo a fondo perduto coloro che erano stati «precedentemente esclusi, quali, ad esempio , ! liberi professionisti ordinistici». E’ quanto messo in luce ieri da Confprofessioni e dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro alla commissione Lavoro della Camera, che indaga sulle «nuove diseguaglianze” generate dall’emergenza sanitaria; l’organismo guidato da Gaetano Stella ha acceso i riflettori (elaborando dati degli Enti pensionistici) sui maggiori fruitori dell’indennitĂ  da 600 euro, ossia «i biologi, gli psicologi e i geometri, con una percentuale di domande presentate superiore al 60% rispetto alle rispettive platee di riferimento», cui «seguono gli avvocati, gli ingegneri, gli architetti, i veterinari e gli infermieri con percentuali intorno al 50%», mentre «le altre categorie si attestano sotto il 40%». In coda, si segnala, «sotto il 12%, troviamo notai, farmacisti e i professionisti che operano nel settore agricolo». Una delle «chiavi di volta» per dare (parziale) sollievo risiede nella possibilitĂ  di uno slittamento delle scadenze, qualora ci si ammali di Covid-19: per la numero uno dei consulenti del lavoro Marina Calderone c’è «la necessitĂ  di concretizzare i provvedimenti esistenti in materia in Parlamento, come l’emendamento» al decreto sostegni di cui è prima firmataria la presidente della Commissione Lavoro del Senato, Susy Matrisciano del M5s, testo che «esclude» l’autonomo «dalla responsabilitĂ  professionale e da quella per inadempimento, anche da parte del cliente, in caso di ricovero ospedaliere, o quarantena che impediscano il rispetto dei termini considerati perentori, o decadenziali». L’organismo di palazzo Madama guidato dall’esponente pentastellata, ha intanto espresso, nel parei sul decreto 41/2021, «la necessitĂ  porre attenzione alla tutela dei professionisti” che, se contagiati, non potrebbero svolgere adempimenti Quanto a Confprofessioni, diñan all’XI commissione di Montecitorio esprime l’auspicio che venga approvata la modifica «trasversale» che porta le sigle d senatori Andrea de Bertoldi (FdJ Tommaso Nannicini (Pd), RoberI Toffanin (Fi), Mauro Maria Marino e Donatella Conzatti (Iv), Massimiliano Romeo (Lega) e Dieter Steger (Svp). E ciò in attesa del varo di disegno di legge sulla malattia del professionista (1474).

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