Cuneo fiscale da 14 miliardi

Il doppio confronto tra commercialisti ed esponenti della politica italiana,  che ha caratterizzato il Cnpr Forum speciale, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, ha avuto come protagonisti Sandra Savino (Fi), sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha risposto alle domande di Francesco Matacena (presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Nord), sulle principali misure che saranno inserite nella prossima legge di Bilancio.

A tenere banco è stato il dibattito sulla riduzione del cuneo fiscale, annunciato tra le priorità della Finanziaria del governo di Giorgia Meloni, insieme alla difesa del potere d’acquisto dei salari. Una misura necessaria per combattere l’aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse che affliggono famiglie e imprese italiane, che tuttavia necessita di risorse importanti individuate in circa 14 miliardi di euro. Dove prenderli? La politica è concorde nell’individuare come soluzione la lotta all’evasione fiscale e il contrasto al riciclaggio di denaro proveniente da business illeciti. Due fenomeni che, però, risultano costituire poi inevitabilmente il vulnus di ogni manovra di bilancio con i numeri monstre dell’evasione fiscale che sembra sempre più inarrestabile.

Altro ‘faccia a faccia’ è quello che ha visto di fronte Luciano D’Alfonso (deputato del Partito democratico in Commissione Finanze a Montecitorio) e Roberto Tiezzi (numero uno dell’Odcec di Arezzo), in merito all’individuazione dei connotati che dovranno caratterizzare un’ampia riforma della pubblica amministrazione in Italia. Spesso indicata come il collo di bottiglia nel quale si arenano le progettualità, come generatrice degli impasse burocratici di fronte ai quali si infrangono le imprese, pubbliche e private, che dovrebbero generare economia e occupazione, la PA deve attrezzarsi al meglio per rispondere alle sfide dell’attuazione dei piani del Pnrr e delle misure per la transizione ecologica, ambientale e digitale nel nostro Paese. Una sfida che deve essere vinta ad ogni costo, per la quale occorrono il supporto qualificato dei professionisti, che hanno sempre manifestato grande disponibilità in questo senso, e il ricorso al partenariato pubblico-privato. Due elementi che possono imprimere sicuramente quella svolta decisiva non solo in fase di progettazione ma anche in quelle di gestione e rendicontazione dei piani che gli enti locali sono chiamati ad attuare.

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