Centri antiviolenza di Napoli senza fondi dal 2019, avanti con il volontariato

NAPOLI – “Si deve cercare di fare in modo che determinati servizi, che sono di emergenza, siano soggetti a procedure di acquisizione senza questi lunghi passaggi perchĂ© altrimenti tutto si ferma”. Così alla Dire Francesca Menna, assessora alle Pari opportunitĂ  del Comune di Napoli, commentando lo stallo dei fondi destinati ai centri antiviolenza comunali della cittĂ  che non vengono sovvenzionati dal 31 dicembre 2019, scadenza dell’ultima assegnazione.

“La frustrazione della mancanza dei fondi – aggiunge – è di tutti. Nostra, ma anche della Regione con cui, attraverso la delegata Rosetta D’Amelio, c’è un’ottima interlocuzione”. Durante il lockdown e nei mesi successivi gli aggiudicatari dell’ultimo bando hanno continuato a rispondere, a titolo di volontariato, al numero di telefono dedicato all’emergenza, ma a lavorare sul territorio sono state anche e soprattutto le associazioni della rete storica dei centri antiviolenza di Napoli che alla Dire chiariscono di “essere le uniche a occuparsi del settore a partire dal primo agosto 2020”. L’assessora comunale ricostruisce l’arrivo delle risorse spiegando che “la Regione Campania a maggio 2020 ci ha inviato per i centri d’ascolto 2mila euro” e che solo “a febbraio 2021 ce ne ha inviati altri 36mila”. E così il Comune di Napoli, ad un anno dalla scadenza dell’ultimo affidamento, ha indetto un nuovo bando “per un periodo di almeno 176 giorni di attivitĂ ” e per un totale di 123.729,06 euro, per il solo cav centrale nella struttura di via Concezione a Montecalvario 26. La presentazione delle domande era aperta fino al 12 febbraio 2021, ma ad oggi l’aggiudicazione è impossibile perchĂ© “se non facciamo il nuovo bilancio previsionale – evidenzia Menna – non possiamo attribuire i fondi. Il 30 aprile dovremmo approvare il bilancio che poi andrĂ  in Consiglio, ammesso che si riunisca. Solo dopo potremo concludere la procedura”.

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