ROMA – “Vorrei continuare a fare il presidente di Regione”. Nicola Zingaretti non usa le parole a caso e dietro quel condizionale si nasconde un’altra veritĂ sul suo futuro politico e le prossime elezioni per il sindaco di Roma. Nonostante i ripetuti “io faccio il presidente della Regione Lazio” e la sottolineatura che sfiora l’endorsement sulla candidatura di Roberto Gualtieri alle primarie di centrosinistra, la possibilitĂ che il governatore corra per il Campidoglio allo stato è molto piĂą che un’ipotesi.
Secondo quanto risulta all’agenzia Dire, Zingaretti avrebbe dato la disponibilitĂ a candidarsi a sindaco ma a due “condizioni”: il M5S non dovrebbe uscire dalla giunta regionale nĂ© far saltare l’accordo che li vedrebbe insieme al centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Un doppio nodo che diventa triplo al sorgere spontaneo della domanda tra i pentastellati: “Come reagirebbe Virginia Raggi sapendo che il presidente della Regione, che l’ha definita una minaccia per Roma, si candida contro di lei a Roma e contemporaneamente il Movimento 5 Stelle non solo non esce dalla giunta nel Lazio ma va in coalizione col centrosinistra alle prossime regionali, magari proprio nello stesso giorno in cui si votera’ a Roma?”.
Qui il “macigno” politico che impedisce a Enrico Letta, che ha sempre avuto in mente l’opzione Zingaretti a Roma, di chiudere l’accordo con i 5 Stelle, che adesso hanno in mano il destino della candidatura al Campidoglio del governatore del Lazio. I dialoghi tra il segretario del PD, Giuseppe Conte, neoguida in pectore dei 5 Stelle, Vito Crimi e Luigi Di Maio vanno avanti da giorni e a breve, forse entro questo week end, si capirĂ se i grillini saranno in grado di “tenere botta” con la sindaca uscente senza produrre una rottura che porterebbe Raggi a ricandidarsi da sola, uscendo dal Movimento, forte del suo consenso in cittĂ e dell’investitura mai rinnegata finora sia da Beppe Grillo che da diversi pezzi del Movimento.
Il borsino per ora da in calo la possibilitĂ che si arrivi a un accordo capace di spianare la strada a Zingaretti verso il Campidoglio. Il M5S ha sempre sostenuto il bis di Virginia Raggi e la base grillina vedrebbe come un tradimento la mancata “tutela” della sua candidata con la permanenza dei pentastellati in Giunta regionale e in maggioranza.
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