Il male diventa bene

La presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, è la protagonista dell’intervista realizzata da Domenico Posca, presidente dell’Unione italiana commercialisti e fondatore dell’Istituto nazionale amministratori giudiziari.

Oltre 13mila imprese sequestrate (indagine Infocamere-AGN 2023) rappresentano un vero e proprio comparto dell’economia. Quali misure di sostegno si possono ipotizzare?
Se aggiungiamo il valore della produzione, 28 miliardi di euro, e più di 80mila addetti, si ha la cifra di quanto sia forte il peso della criminalità organizzata sull’economia italiana. Lo Stato ha la forza per far si che queste imprese continuino il loro lavoro. Bisogna salvaguardare valore e occupazione attraverso un intervento diretto nelle strutture societarie.

Non crede che bisognerebbe puntare di più sugli amministratori giudiziari, veri e propri manager della legalità, per mantenere queste imprese sul mercato?
Credo che gestire i beni sottratti sia uno dei lavori più gratificanti che si possa fare. Con un gioco di parole potrei dire: il male diventa “bene”. A mio avviso, anche a tutela di questa nobile professionalità andrebbero istituiti controlli sostanziali sull’operato degli amministratori giudiziari eliminando quei formalismi che hanno dimostrato di non funzionare.

Una cabina di regia per la politica industriale delle aziende sequestrate e confiscate sotto la guida della presidenza del Consiglio potrebbe risolvere molti problemi di coordinamento tra le varie autorità e istituzioni coinvolte?
Rendere più efficace la gestione dei beni, magari anche per evitare alcune storture del passato. È necessario istituire una cabina di regia che dia razionalità nel futili zzo, nella gestione e nel controllo dei fondi per i beni e le aziende confiscate. La Commissione antimafia ha istituito un comitato “Gestione dei beni sequestrati e confiscati”, proprio per evidenziare quanto questo argomento sia fondamentale e importante per contrastare i fenomeni criminali.

Migliaia di immobili confiscati e ancora di più quelli sequestrati versano in stato di abbandono per le difficoltà di destinarli. Utilizzando fondi dei Pnrr potrebbero essere gestiti in modo più efficiente con una holding immobiliare pubblica?
Il nostro obiettivo deve essere quello di rendere sano un patrimonio che sano non era. Per questo lo Stato deve continuare a fare lo Stato e deve utilizzare tutti gli strumenti normativi a disposizione.

Nel Ddl sicurezza è prevista una modifica al Testo unico antimafia per inserire nel Registro delle imprese una specifica sezione che consentirà il pieno censimento delle aziende sequestrate. Che ne pensa?
Solo quando avremo una completa mappatura delle aziende sequestrate si potranno programmare gli interventi necessari e mirati volti a ottimizzare le imprese coinvolte. Queste rappresentano una realtà economica e sociale che non può essere abbandonata al proprio destino. Come Commissione antimafia, noi non faremo mai mancare il nostro contributo.

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