Petizione Anafe per chiedere allo Scheer uno studio comparato tra sigarette tradizionali ed elettroniche

ROMA – Anafe, associazione nazionale fumo elettronico, ha lanciato una petizione su change.org per chiedere allo Scheer, Scientific commitee on health, enviromental and emerging risk, l’organo consultivo della Commissione europea, di fare uno studio comparativo fra le sigarette tradizionali e le sigarette elettroniche.

“Nel 2021, con ormai numerosi studi scientifici indipendenti a supporto e con il parere favorevole di molteplici autorità sanitarie di tutto il mondo, riteniamo inaccettabile non considerare i vantaggi delle sigarette elettroniche nel processo di cessazione dal fumo tradizionale e tantomeno non analizzare i loro rischi e benefici in maniera comparata rispetto alle sigarette” ha spiegato Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria, in merito alla pubblicazione del parere definitivo dello Scheer che il 4 maggio ha definito ‘dannoso’ il fumo da sigaretta elettronica.

“Pur integrando all’interno del suo parere definitivo alcune osservazioni avanzate da Anafe- ha proseguito Roccatti- lo Scheer ha continuato ad avere un approccio conservativo e di massima precauzione, oltre al fatto di avere analizzato gli effetti dello svapo solo in termini assoluti, senza procedere a un paragone rispetto alle tradizionali sigarette; che ancora oggi sono la causa di circa 700.000 decessi ogni anno nell’Unione europea. Inoltre, le conclusioni del report risultano ancora troppo parziali se si considera che quasi tutti i dati e le basi scientifiche richiamate provengono dal mercato Usa, dove la regolamentazione è estremamente meno stringente rispetto a quella europea e dove le abitudini di consumo di tali prodotti si sono evolute in maniera sensibilmente differente rispetto al Vecchio Continente. In Europa, infatti, la sigaretta elettronica è già stata riconosciuta da alcune autorità, in primis da quelle di salute pubblica inglese, un valido strumento per la cessazione del fumo ‘tradizionale’”.

Pertanto, “in considerazione di questo caos di informazioni- ha concluso Roccatti- abbiamo deciso di promuovere, insieme a Liaf (Lega Italiana Antifumo), una petizione che sarà lanciata nei prossimi giorni su Change.org per chiedere al Governo italiano, e in particolare al ministero della Salute, di farsi portavoce a livello europeo affinché possa essere promossa un’analisi comparata tra svapo e sigarette tradizionali, che una volta per tutte fornisca ai cittadini e ai consumatori informazioni chiare e adeguate sull’impatto sanitario delle sigarette elettroniche. Per raggiungere infatti l’ambizioso obiettivo fissato dalla Commissione Ue, che prevede una riduzione entro il 2040 della popolazione fumatrice europea dall’attuale 25% al 5%, è necessario fornire ai cittadini – soprattutto ai fumatori che non vogliono o non riescono a smettere di fumare, oggi l’80% del totale – proposte ricevibili basate dati scientifici aggiornati e relativi al contesto europeo, che permettano una scelta consapevole circa l’utilizzo dei nuovi prodotti senza combustione e in particolare delle e cig”.

Numerose ricerche scientifiche indipendenti hanno detto che l’uso delle e-cig è di gran lunga meno dannoso del fumo. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, Centro di Ricerca Internazionale per la Riduzione del danno da fumo dell’Università degli Studi di Catania, ha affermato: “Le conclusioni prodotte dallo Scheer omettono, in maniera sorprendente, qualsiasi valutazione scientifica della riduzione del danno da fumo e dimostrano l’inosservanza da parte della Commissione di tutte le basilari norme di condivisione e ascolto. Migliaia di studi scientifici hanno già dimostrato che, per chi non riesce a smettere di fumare da solo, il passaggio a prodotti privi di combustione riduce il danno da fumo correlato fino al 95%. Sappiamo che per i soggetti affetti da alcune patologie come ipertensione arteriosa, diabete, Bpco e addirittura schizofrenia il passaggio alle elettroniche rappresenta la soluzione più efficace per ridurre e smettere completamente di fumare”.

Milioni di fumatori nel mondo hanno scelto di passare allo svapo come soluzione meno dannosa. “Questi strumenti garantiscono al fumatore un’esperienza sensoriale simile a quella del fumo- ha concluso Ezio Campagna, presidente della Lega Italiana Anti fumo- ma senza i danni provocati dalla combustione e la presenza degli aromi risulta efficace anche nel processo di cessazione”.

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