Governo, Cgil-Uil: in piazza Paese che soffre, non ci fermeremo

Ora risposte su lavoro, salari, fisco e sanitĂ . Difendere la 194
Roma, 20 apr. (askanews) – “Adesso basta”: con questo slogan Cgil e Uil sono scese nuovamente in piazza per sollecitare risposte concrete del governo su sicurezza sul lavoro, sanitĂ  pubblica, fisco e salari. La manifestazione delle due confederazioni si è svolta con un corteo partito da piazzale Ugo La Malfa per arrivare in piazzale Ostiense, con le conclusioni dei segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
L’iniziativa è una nuova tappa della mobilitazione avviata con gli scioperi territoriali di novembre e dicembre scorsi contro la manovra economica e quello dell’11 aprile per fermare le stragi sul lavoro. Cgil e Uil promettono però di andare avanti. I rapporti con l’esecutivo sono sempre piĂą tesi e senza risposte concrete rispetto alle loro rivendicazioni ci saranno altre manifestazioni di protesta, senza escludere nuovi scioperi.
“Dalla piazza arriva il messaggio del Paese reale – ha detto Landini – visto che stanno raccontando delle balle c’è il Paese reale che parla, che dice quali sono i problemi e che c’è la necessitĂ  di cambiare. Il mondo del lavoro che tiene in piedi questo Paese non ce la fa piĂą. Ha un problema salariale grande quanto una casa, un livello di precarietĂ  inaccettabile, mentre i diritti della Costituzione non sono garantiti. A partire dalla sanitĂ  pubblica, istruzione, lavoro. E si continua a morire sul lavoro in modo indecente. Il messaggio è che c’è bisogno di cambiare, si ascolti il mondo del lavoro. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci”.
Anche Bombardieri ha sottolineato che in piazza c’è “il Paese reale che soffre, che ha difficoltĂ  ad arrivare alla fine del mese, che ha grandi difficoltĂ  ad avere dei servizi sanitari, che ha difficoltĂ  a vivere una vita normale e dignitosa. Non ci fermeremo. Sei milioni di poveri e 5 milioni di lavoratori col contratto scaduto hanno bisogno di risposte”.
Ancora una volta la Cisl non ha manifestato con Cgil e Uil. Il sindacato guidato da Luigi Sbarra ha da tempo scelto un’altra strategia: restare inchiodato ai tavoli di confronto; proseguire la mobilitazione con le proprie modalitĂ  nei luoghi di lavoro e nei territori; proporre un patto tra istituzioni, politica e parti sociali; valorizzare l’accoglimento da parte di Palazzo Chigi di alcune delle proposte contenute nelle piattaforme unitarie, continuando allo stesso tempo a incalzare il Governo.
“Lavoriamo per unire il mondo del lavoro”, ha affermato Landini. “Abbiamo trascorso altri periodi nei quali il sindacato ha avuto visione diverse, supereremo anche questa”, ha ricordato Bombardieri. I leader delle due organizzazioni hanno poi criticato il governo per il tentativo di mettere in discussione la legge 194 sull’aborto. “Una pericolosissima regressione”, ha denunciato il numero uno della Cgil. “Continueremo a batterci per la difesa della 194”, gli ha fatto eco il leader della Uil. Su questo tema le due confederazioni hanno annunciato un presidio il 23 aprile, alle 17, davanti al Senato.

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