ROMA – Massimo Ciccozzi, direttore dell’UnitĂ di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-medico di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
LA VARIANTE DELTA
“Secondo l’Iss è oltre il 30-35% di presenza in Italia- ha affermato Cicozzi- Non è una diffusione omogenea in tutto il Paese, ci sono Regioni che hanno piĂą casi e altre meno. Avendo un’incidenza di malattia bassa possiamo tracciare le persone, circoscrivendo i focolai e controllandoli. Per ora andiamo bene, ovviamente questa variante è molto piĂą contagiosa e se il virus continuerĂ a circolare diventerĂ dominante. I vaccini ci proteggono ancora al 98% sulla malattia grave, sull’infezione invece gli ultimi dati arrivati da Israele dicono che la variante Delta fa diminuire l’efficacia della doppia dose di Pfizer al 64%”.
“Sappiamo che il virus muta in continuazione, quindi piĂą gli diamo la possibilitĂ di infettare piĂą potrebbe mutare diventando inattaccabile dai vaccini che abbiamo adesso. Fa parte del percorso evolutivo del virus. Dobbiamo farlo circolare il meno possibile, i vaccini ci aiutano proprio in questo”.
IL GREEN PASS
“Noi siamo ancora nella discussione di fare o non fare come i francesi. Io credo molto nel libero arbitrio sulla vaccinazione, però noi siamo fisicamente qui per poter dare la giusta informazione dicendo alle persone: se ti vaccini hai questo vantaggio, se non ti vaccini questo vantaggio non ce l’hai. Dobbiamo spiegare nel miglior modo possibile quali sono i pro della vaccinazione: non si va piĂą in terapia intensiva, il virus circola meno e quindi non muta in maniera piĂą aggressiva”.
Sull’evoluzione del Sars cov2. “Probabilmente sarĂ nostro compagno di viaggio finchè non diventerĂ un coronavirus umano. Si adatterĂ sempre di piĂą a noi e magari dovremo fare una vaccinazione ogni anno come con l’influenza. Terza dose? Ancora non abbiamo studi sui titoli anticorpali dopo la seconda dose di vaccino, finchè non avremo questi dati non potremo sapere se, come e quando fare la terza dose”.
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