ROMA – “Nello Stato di Amazonas non ci sono solo foresta e beni ambientali preservati molto più di quanto si possa presumere, ma anche un sistema di sviluppo economico inclusivo, ecosostenibile e molto spinto a livello tecnologico, consapevole delle esigenze delle imprese che arrivando in loco trovano un naturale problema logistico”: cosi all’agenzia Dire Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico, al termine di una visita nel capitale Manaus e nell’area del Brasile.
“La missione si è aperta con l’accoglienza di Antonio Silva, presidente di Fieam (Confederazione delle industrie dello Stato dell’Amazonas), che ha ribadito la sua disponibilità a un dialogo rafforzato con l’Italia, Paese che potrebbe trovare in loco le migliori opportunità sia per quanto riguarda la produzione industriale che per tutto il mondo della tecnologia e della ricerca applicata all’industria” riferisce Bevilacqua.
“Opportunità colte già da molteplici altri Paesi, frutto di un bilanciamento tra istituzioni di ricerca a supporto delle aziende che ‘atterrano’ in Amazonas, fiscalità di favore con garanzie costituzionali e personale mediamente qualificato a costo competitivo”.
La visita del giurista è proseguita con l’incontro con il generale Algacir Polsin, sovrintendente della Suframa, la Zona franca di Manaus. “Ha presentato le facilitazioni e la sburocratizzazione di un modello economico nato per rappresentare un ‘booster’ sia di crescita per le startup che di efficientamento e consolidamento per aziende di grandi dimensioni, capace di adattarsi ad imprese di ogni provenienza geografica” sottolinea il giurista d’impresa. “Questa Zona franca, che riprende la fisionomia di altre localizzate altrove, presenta degli elementi eclettici, caratterizzanti e maggiormente performanti, forieri di possibili partnership tra aziende localizzate all’interno della medesima area”.
Secondo Bevilacqua, l’apertura verso aziende italiane, che vogliano concretamente cogliere le opportunità locali non è mai mancato durante gli incontri istituzionali con il governo di Amazonas e al Comune di Manaus. “È stato poi lo stesso sindaco della capitale, David Almeida, che alla chiusura della visita si è reso personalmente disponibile a mostrare alle imprese che decidano di venire, la vera Manaus e l’Amazzonia che ha certamente la fiscalità come propulsore ma è molto di più di ciò” sottolinea Bevilacqua.
“E’ aperta al mondo, fa ricerca assistendo con strutture d’eccellenza come il Cba – Centro di biotecnologia dell’Amazzonia – imprese che vogliano, nel campo dell’alimentazione sostenibile, della farma-cosmetica e della chimica, sviluppare nuovi prodotti o migliorarli grazie a un supporto derivante dalla biodiversità locale; oppure coadiuva la ricerca tecnologia avanzata e le sue verticalizzazioni industriali con l’indescrivibile lavoro dell’Istituto Senai di Innovazione o con la Fondazione Paulo Feitoza”.
Bevilacqua conclude: “C’è un’infinita serie di opportunità davanti alle quali l’Italia non può restare alla finestra; questo è il momento per far prevalere l’istinto imprenditoriale italiano sulla ‘vulgata comune’ e l’Amazzonia si presenta oggi come la più efficiente scelta in un Brasile post-pandemia”.
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