Studenti del Virgilio in sciopero: “Così non è didattica in presenza”

ROMA – Né didattica a distanza, né in presenza. Questa mattina gli studenti del liceo ‘Virgilio’ di Roma, lo storico ginnasio in Via Giulia, non sono entrati per protestare contro la gestione della ripartenza delle scuole. Circa 150 i giovani che si sono riuniti fuori dall’istituto, mentre altri studenti e studentesse hanno partecipato alla protesta da casa, astenendosi dalle lezioni a distanza.

“Con il nuovo protocollo le classi sono vuote, si fa lezione in 6 o 7 studenti- spiega alla Dire Pietro, rappresentate di istituto del liceo- non si fa che ripetere che la scuola deve essere in presenza, ma questa non è presenza. La didattica va avanti spezzettata. Siamo rientrati il 7 gennaio e la prima settimana in classe eravamo in 10, mentre gli altri erano in didattica a distanza. C’è una confusione totale tra noi studenti e tra chi deve dare indicazioni. Quindi alla fine prosegue quello che noi abbiamo chiamato ricatto tra scuola in presenza e salute sicura. Dopo due anni non possiamo più accettare questo continuo ricordo alla Dad. È necessario che si faccia qualcosa”.

Gli studenti chiedono quindi maggiori investimenti per il tracciamento, con presidi sanitari sui territori che consentano ai ragazzi di effettuare tamponi gratuiti. E poi una diversa gestione dei trasporti: a causa dello scaglionamento degli orari gli studenti continuano ad uscire nel primo pomeriggio, rientrando a casa tardi. “In aggiunta adesso sui mezzi sono obbligatorie le Ffp2, e le scuole continuano a fornirci solo le chirurgiche, e anche di bassa qualità, perché hanno i lacci che si strappano in continuazione- spiega Pietro- Cosa si è fatto per far ripartire la scuola in sicurezza?”, si chiede lo studente.

Secondo i manifestanti, anche i numeri esposti dal ministro Patrizio Bianchi in Commissione Istruzione sono “differenti dalla realtà”. Il rappresentante di istituto del liceo, spiega infatti che attualmente “tutte le classi del Virgilio hanno almeno una o due persone in quarantena. Ma in alcune classi gli studenti in didattica digitale integrata sono più della metà. I numeri del ministero non tornano”. Ma il malcontento generale si somma anche alle vicende che hanno coinvolto gli istituti romani negli ultimi mesi: alle occupazioni di questo autunno sono seguiti infatti una serie di provvedimenti disciplinari ai danni degli studenti. Nel caso del Virgilio, quattro studenti sono stati sospesi per tre giorni. Una sanzione poi convertita in lavori socialmente utili. “Ci hanno individuato come responsabili di danni e scritte, ma la nostra è stata una protesta collettiva, e ora a pagare siamo solo in pochi, con una sanzione che peserà sul nostro esame di maturità. Questa è stata la risposta alla nostra richiesta di cambiamento”.

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