Spesometro con nuovo rinvio. In arrivo un provvedimento del ministero che oltre la proroga valuterà il sistema nel suo insieme.

Una toppa peggiore del buco. E questo il giudizio che dà il consiglio nazionale dei dottori commercialista del provvedimento amministrativo d’urgenza con cui ieri Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate è intervenuto per contenere il caos di questi giorni sullo spesometro, trasmissione dati e fatture. In particolare i dottori commercialisti mostrano perplessità sul lasciare agli uffici locali dell’Agenzia delle entrate il «libero arbitrio» di decidere quali siano gli invii errati da non sanzionare e quali invece quelli non giustificabili. Intanto il ministero dell’economia e l’Agenzia delle entrate sono al lavoro per cercare di porre fine alla storiaccia brutta degli invii dati e fatture che da «basta un click» si è trasformato in una debacle informatica fiscale. I tecnici stanno lavorando a un dpcm da far uscire in questi giorni in cui si concede una Oggi nuova audizione in commissione vigilanza anagrafe tributaria alla camera ulteriore proroga e si preveda una regola generale sulla non sanzionabilità degli invii errati anche se c’è chi inizia a sperare in un provvedimento di abrogazione dell’adempimento spesometro. Si ragiona su un intervento complessivo di manutenzione e non si esclude dopo l’intervento dell’agenzia e quello del ministero un terzo step. Nel comunicato diffuso, lunedì, dall’Agenzia delle entrate, si concede un rinvio amministrativo (il massimo che si poteva concedere nel caso di disservizi imputabili all’amministrazione pubblica) fino al 5 ottobre mentre si riconosce una moratoria delle sanzioni per gli invii errati, fino al 12 ottobre. Ma il provvedimento affida la valutazione della sanzionabilità o meno e quindi il giudizio sugli invii agli uffici locali: «Gli uffici dell’Agenzia», si legge nel documento, «ove riscontrino obiettive difficoltà per i contribuenti, valuteranno la possibilità di non applicare le sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia stato effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dall’originaria scadenza». Sul punto, dunque, il consiglio nazionale ieri ha preso una nuova posizione dichiarando tramite i due consiglieri alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal: «Lasciare ai singoli uffici dell’Agenzia delle entrate la decisione sull’applicabilità o meno delle sanzioni genererà ulteriore caos nella già travagliata vicenda dello spesometro. Inoltre il consiglio a caldo era intervenuto già per commentare le indicazioni contenute nella nota diramata lunedì, con la quale le Entrate hanno comunicato lo slittamento al 5 ottobre dei termini per l’adempimento. Un rinvio che il Consiglio nazionale, per bocca del suo presidente Massimo Miani, aveva bollato come «assolutamente insufficiente.. Ieri, intanto, Ruffini è stato ricevuto dal Garante privacy, Antonello Soro, a cui ha consegnato una relazione su quanto successo sulla piattaforma entratel gestita per l’Agenzia delle entrate da Sogei. Il caos spesometro è nato dal fatto che nei giorni scorsi ItaliaOggi aveva scoperto e segnalato che modificando i codici fiscali (ed è capitato a molti professionisti per un semplice errore) si poteva avere accesso praticamente a tutti i dati inviati dagli intermediari al sito dell’agenzia. Dati fiscali sensibili e riservati riguardando le fatture emesse e ricevute da tutte le partite Iva completamente liberi e disponibili. L’Agenzia dunque ha provveduto dapprima a sospendere la piattaforma entratel dove i dati confluivano e ieri è intervenuta con la mini proroga tecnica. L’adempimento dello spesometro ha già subito una serie di rinvii e sarebbe dovuto concludersi giovedì 28 settembre. I margini per la concessione di una proroga lunga per il ministero dell’economia non ci sono mai stati, considerato che una volta incamerati i dati (si stimano circa 20 mld di informazioni) Sulla questione il direttore dell’Agenzia delle entrate è tornato ieri dichiarando: «Il servizio web dello spesometro tornerà pienamente attivo non appena si riattiverà la sicurezza del sistema su cui lavora Sogei». Ieri infatti il sito ha ripreso a funzionare a scartamento ridotto, come già aveva preallertato l’Agenzia. Sullo spesometro è intervenuta anche Rete imprese Italia che in una nota ieri ha ritenuto insufficiente lo spesometro: «Siamo al paradosso. Mentre in Gazzetta Ufficiale veniva pubblicato il dpcm con il termine del primo invio dello spesometro spostato al 28 settembre, ieri, quasi in contemporanea, l’Agenzia delle entrate ha annunciato un’ulteriore proroga al 5 ottobre 2017». Rete Imprese Italia, pur apprezzando l’importante presa di posizione dell’Agenzia, ritiene, continua la nota, «insufficiente l’intervento e chiede uno slittamento fino al 18 ottobre, con una proroga di almeno 20 giorni dalla scadenza del 28 settembre, in considerazione delle difficoltà incontrate dalle imprese e dagli operatori sia nella gestione dei nuovi flussi che degli scarti di forniture». E oggi Ruffini è atteso in commissione vigilanza anagrafe tributaria per una relazione su quanto successo in questi giorni.

ItaliaOggi

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