BOLOGNA – In attesa dell’udienza di domani a carico di Patrick Zaki, la prima dopo la scarcerazione, “tutti speriamo in un’assoluzione definitiva e vorremmo far giungere al nostro concittadino onorario un segno della nostra partecipazione e del sostegno da parte della sua cittĂ e della sua UniversitĂ ”. Lo afferma Rita Monticelli, docente di Zaki in quanto responsabile del master Gemma dell’Ateneo di Bologna, intervenendo a Palazzo D’Accursio nelle vesti di consigliera comunale.
Pochi giorni fa “Patrick ha sostenuto l’esame ‘Movimenti delle donne nella storia moderna e contemporanea italiana’, non abbiamo parlato, rispettando la formalitĂ dell’esame, di nient’altro”, racconta Monticelli: “Da Mary Wollstonecraft a Judith Butler, la storia dei movimenti delle donne e del loro pensiero, delle loro lotte per l’emancipazione e il loro pensiero contro le disuguaglianze, per la paritĂ e per la valorizzazione delle differenze e delle diversitĂ ”. La prova su questi temi “ci ha ricordato quanto la memoria del passato sia fondamentale per assumere la responsabilitĂ del presente”, aggiunge la docente, in un periodo in cui “stiamo assistendo in molte parti del mondo a una forte urgenza di riprendere le questioni di genere”.
Un esame “così brillante- sottolinea Monticelli- non è solo la celebrazione della capacitĂ di un nostro studente che in condizioni così difficili ha voluto studiare e fare un esame. La gioia che ci ha trasmesso di essere lì, davanti ad una commissione di studio, di aver potuto fare l’esame che conclude il primo semestre del primo anno, prima che la sua vita si interrompesse, ha per noi un significato collettivo piĂą profondo”.
L’esame di Zaki “ci ha ricordato il diritto allo studio come diritto fondamentale, ci ha ricordato la responsabilitĂ di difenderlo come imperativo etico del nostro lavoro- afferma Monticelli- in modo sovranazionale, oltre ogni confine e anche nei percorsi degli studi universitari, in particolare dei ricercatori e degli studenti che vivono in condizioni di rischio”. Infine, “in bocca al lupo a te- conclude Monticelli rivolgendosi idealmente a Zaki- e a tutti coloro che si trovano in queste condizioni, dalla tua cittĂ e dalla tua UniversitĂ ”.
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