Il diritto al lavoro ed alla libertà di cura

Gentile direttore,
approfitto dello spazio che concede all’associazione ContiamoCi! per poterla presentare ai suoi lettori.
ContiamoCi! è un’associazione che dalla sua nascita si batte per il diritto al lavoro ed alla libertà di cura e scelta terapeutica. Argomenti scottanti specie in questi due anni di pandemia che hanno visto a mio avviso entrare in profonda crisi il bilanciamento tra salute pubblica e diritti individuali.
Penso che per i suoi attenti lettori sia inutile ripercorrere le tappe di questo biennio, ma ritengo doveroso soffermarmi su un aspetto specifico.
È lecito escludere dal lavoro centinaia di migliaia di lavoratori e, in particolare, migliaia di sanitari, con conseguente perdita del salario non in base a motivi disciplinari, di colpa grave o dolo, ma solo per aver espresso legittime perplessità sulle politiche sanitarie messe in campo dal Governo, anche sulla scorta di una letteratura scientifica ormai copiosa? Ricordiamo che la norma entrata in vigore il 1º aprile 2021 (DL. 44/21) obbligava alla vaccinazione anti SARS-COV-2 per impedire il contagio negli ambienti sanitari, cosa assolutamente smentita dai fatti. Oggi i dati dimostrano inoppugnabilmente che i sanitari (tutti vaccinati con tripla dose) si contagiano, fortunatamente senza ripercussioni gravi per la loro salute.
Nonostante ciò anche dopo malattia, e quindi in presenza di immunità naturale, i sanitari si vedono sospesi dal proprio lavoro essendo addirittura la vaccinazione diventata per legge prerequisito essenziale all’esercizio della professione.
Nel contempo la crisi della sanità pubblica è sempre più allarmante.
Migliaia di giovani neolaureati lasciano l’Italia per lavorare all’estero e circa 21.000 medici, che hanno abbandonato gli ospedali in questi ultimi 3 anni tra pensionamenti e licenziamenti, si vanno a sommare a carenze strutturali di personale all’interno del SSN.
A farne le spese sono tutti i cittadini che si vedono privati del loro diritto alla cura.
Per difendere uno dei pilastri ed orgoglio del nostro Stato, quale è la sanità pubblica, abbiamo fondato all’inizio di questo anno anche il sindacato di ContiamoCi!, il Di. Co. Si. ContiamoCi! (Diritti Costituzionali Sindacato ContiamoCi!), sindacato intercategoriale. Già nel corso del 2021 le nostre riflessioni ci portavano a ritenere che il 2022 sarebbe stato l’anno della pandemia del lavoro. I fatti anche più recenti non fanno che confermare le nostre previsioni. Oserei dire facili previsioni. Visto che i segnali negli anni scorsi sono stati molteplici e il periodo pandemico, con le soluzioni del Governo a nostro giudizio controproducenti, ne è stato solo un acceleratore.
Il sindacato di ContiamoCi! ha l’ambizioso progetto di ridare dignità al lavoratore ed al lavoro, rendendo il lavoratore protagonista del processo di produzione, anche attraverso un suo coinvolgimento nei processi decisionali delle aziende. Se nell’ambito della salute si deve instaurare un nuovo patto tra medico e paziente, così nel mondo del lavoro si devono superare gli schemi di contrapposizione tra parte datoriale e lavoratore, per invece andare verso una costruttiva sinergia. Solo coinvolgendo completamente il lavoratore si potranno affrontare le difficoltà emergenti e soprattutto rilanciare l’economia italiana.
Questo sforzo deve essere collettivo, di Popolo. Non potrà il singolo imprenditore o la singola categoria professionale uscire vincente dalle trasformazioni in atto. Abbiamo bisogno di ripensare il nostro modello economico, senza dogmi o ricette calate da Bruxelles. ContiamoCi! anche su questo sta lavorando a riprova che vogliamo essere una realtà promotrice di soluzioni per il benessere di tutti.
Su questi temi e su molti altri si incentrerà il nostro 1º Congresso Nazionale che si svolgerà a Bergamo il 7 e 8 Maggio. Dal titolo “Non Praevalebunt”, sarà una analisi approfondita della situazione attuale seguita da possibili soluzioni. Molti relatori, tra cui docenti universitari, dibatteranno dunque sul tema dell’innovazione tecnologica, specie nel campo dell’intelligenza artificiale, e di come, noi di ContiamoCi!, riteniamo che la rivoluzione digitale possa essere un beneficio per la collettività e non una catena mortale. Perché siamo indubbiamente di fronte ad uno dei grandi bivi della storia dell’Umanità. Sta a noi scegliere il nostro futuro, succubi di androidi gestiti da poche grandi Corporation che escluderanno dai processi produttivi e decisionali gran parte dei lavoratori piuttosto che dare la possibilità ad ogni cittadino di sviluppare ai massimi livelli le proprie potenzialità a beneficio personale e della collettività.
Ma questo potrà avvenire solo se noi saremo proprietari come Popolo degli strumenti digitali che invece attualmente sono ferreamente in mano a realtà sovranazionali che stanno determinando le sorti planetarie a proprio uso e consumo.
L’esercito dei cloni non prevarrà.
ContiamoCi!

 Dario Giacomini

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