BOLOGNA – Compie 10 anni, alza il prezzo del biglietto (ma c’è la tessera Arci) e dice basta a Bologna Fruit Exhibition, il festival di micro editori d’arte, magazine, etichette musicali, stampatori artigianali, self-publisher, graphic designer, illustratori e artisti, case editrici di grafica contemporanea. Dopo l’edizione digitale del 2020 e l’evento “one day” all’aperto del 2021, nel parco della Montagnola, il market internazionale dell’editoria d’arte indipendente, che si è fatto conoscere in questi anni non solo tra gli addetti ai lavori, si riaffaccia dal 30 settembre al 2 ottobre, questa volta negli spazi ‘rigenerati’ del Dumbo di via Casarini. Il progetto dell’associazione Crudo (in collaborazione con Arci Bologna e con il sostegno di Regione, Comune e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) torna alla struttura originale, con un evento di tre giorni che riunisce i migliori esempi di pubblicazioni indipendenti e un programma di incontri, proiezioni, mostre e workshop, ma appunto si tratta dell’ultima edizione. Lo certifica Anna Ferraro, fondatrice e direttrice di Fruit Exhibition, parlandone interpellata alla conferenza stampa di lancio della decima edizione, in Comune a Bologna. “Questa sarĂ l’ultima edizione. Al momento non ci sono nuove idee, di festival o altro, ma se qualcuno vuol raccogliere il testimone mi metto a disposizione per dare una mano. PerchĂ© terminiamo qui? Sono tante le motivazioni, di contesto anzitutto. Diciamo che è tutto molto impegnativo ma allo stesso tempo non è il nostro lavoro, quindi è difficile ritagliarsi gli spazi giusti ormai. Non ci sono piĂą le condizioni per assumersi un rischio ragionevole, diciamo”.
IL COMUNE: LE COMPETENZE RIMANGONO, PRENDIAMOCI TEMPO PER DECIDERE
Fino a qualche anno fa sembrava potesse essere piĂą semplice passare il testimone, visto il rilievo del festival, comunque finanziato quest’anno da 6.000 euro del Comune e 10.800 della Regione, ma dopo il Covid i piccoli eventi si sentono tuttora un po’ compressi. “In ogni caso, le competenze rimangono e sono un patrimonio, anche se un’iniziativa può finire. Prendiamoci tempo insieme per capire se e come proseguire in futuro, in che forma”, distende Elena Di Gioia, delegata del sindaco alla Cultura, a fianco di Ferraro. Se anche la Regione si augura comunque una seconda vita per il festival, oppure qualcos’altro al suo posto comunque in una logica di continuitĂ , come conferma la responsabile dell’ufficio Promozione culturale in viale Aldo Moro Micaela Lipparini, un’altra novitĂ attesa fino a un certo punto è quella del rincaro del biglietto. Quest’anno per i tre giorni della manifestazione sono saliti a 14-20 euro, contro i 6-7 dell’anno scorso, anche se nel ‘pacchetto’ è inclusa la tessera Arci 2022-2023, fanno notare gli organizzatori (per chi la possiede giĂ , il biglietto scende a 9 euro). “Con la riforma del terzo settore- motiva ancora Ferraro- i costi si sono complicati parecchio, per il mondo delle associazioni. E il prezzo fisso della tessera Arci non possiamo deciderlo noi”.
SONO ATTESI ALTRI 100 ESPOSITORI ALL’ULTIMA EDIZIONE
Nel frattempo, la decima e ultima edizione del festival è pronta ad accogliere in via Casarini quasi 100 espositori italiani e internazionali, a sfoggiare libri d’artista, cataloghi, graphic design, zines, edizioni sonore, illustrazione, fotografia, nuove tipologie di stampa e pubblicazioni tradizionali e digitali. Sono due i focus di quest’anno: Invito al viaggio, a cura di Chiara Capodici, book designer e fondatrice della libreria romana Leporello, e Drawing (r)evolution, a cura di Andrea Lo Savio (galleria D406) e Cinzia Ascari, che indaga invece “il crescente interesse- spiegano gli organizzatori- verso il disegno contemporaneo negli ultimi anni, non solo come medium al servizio dell’editoria ma anche come forma artistica autonoma e compiuta sempre piĂą apprezzata nel mercato dell’arte. Tra le proiezioni di “Fruit X”, ci sarĂ il film Una storia in punta sottile-la bella grafia di Enza Negroni, sulla calligrafa bolognese Barbara Calzolari, la prima donna ad aver ricevuto il prestigioso Master Penman dallo Iampeth (sabato 1 ottobre, alle 21), e due documentari di Emanuele Angiuli: la prima nazionale di C’era Una Volta… La Rivista A Fumetti, che racconta la storia di pubblicazioni come Cannibale, Frigidaire, Orient Express, Valvoline, Dolce Vita, Fuego, Cyborg, Mondo Mongo, Zero, Nova Express, Kappa Magazine, Mondo Naif, nate a Bologna dalla fine degli anni Settanta fino al 1996 (sabato 1 ottobre, alle 12), e Piccolo Gruppo In Moltiplicazione, che propone invece l’esperienza grafica, letteraria e politica, tra disegni, poesie e proclami politici deliranti, di A/traverso, ZUT, Wow, Oask, Il limone a canne mozze, La Congiura dei pazzi, Desir, nella Bologna nella seconda metĂ degli anni Settanta (domenica 2 ottobre alle 12).
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